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L’allarme della CGIL Marche: stenta a crescere il numero degli occupati

Particolare apprensione per quanto riguarda il tasso di disoccupazione riscontrato tra le donne e gli under 24

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Manifestazione con le bandiere della Cgil

Nel primo trimestre 2015 gli occupati nelle Marche sono 617mila (355mila uomini e 262mila donne), circa lo stesso numero del primo trimestre 2014, mentre aumenta complessivamente l’occupazione nel Centro Italia ed a livello nazionale.

Proprio le donne occupate rispetto al primo trimestre 2014 conoscono una consistente diminuzione (meno 5mila unità) al pari dei lavoratori dipendenti (meno duemila unità); i lavoratori autonomi, al contrario aumentano di duemila unità rispetto ai primi tre mesi del 2014.

Calano le persone in cerca di occupazione anche se la riduzione interessa quasi esclusivamente le donne: a fronte di un calo complessivo dei disoccupati di 8mila unità, ben 7mila sono donne.

In parallelo, si contrae il tasso di disoccupazione che pur passando dall’11,3% del primo trimestre 2014 al 10,3% si mantiene ad un livello decisamente superiore rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti (5,6% nel 2010, 6,5% nel 2011, 8,8% nel 2012).
Su tale dato incide fortemente l’aumento degli inattivi, ossia le persone che non hanno un lavoro né lo cercano: questi, infatti, nelle Marche passano da 297mila del primo trimestre 2014 a 308mila del primo trimestre 2015.

Per le donne tale dinamica è ancora più evidente.
Il tasso di disoccupazione femminile è pari all’11,8%, in calo rispetto al primo trimestre 2014 (13,5%) ma tale dato non induce ad una lettura positiva della situazione se valutato congiuntamente ad altri due: il primo è la riduzione delle donne occupate sopra menzionata; il secondo è l’aumento delle donne inattive che passano dal primo trimestre 2014 al primo trimestre 2015 da 186mila a 199mila.
Sul fronte giovani, la situazione rimane allarmante: nel 2014 si conferma il tasso di disoccupazione degli under 24 che si era verificata già a fine 2013, ossia un tasso di disoccupazione molto elevato pari al 36,4% (36,2% nel 2013).

“ I dati nella nostra regione, al contrario di quanto molti vorrebbero far credere, sono molto preoccupanti – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale CGIL Marche – ci dicono con chiarezza che, mentre in Italia, si profila un leggerissimo miglioramento, nelle Marche la crisi non accenna a diminuire sul fronte occupazionale”.

“Il meno 10.000 occupati nel settore industria, confrontando i dati del primo trimestre 2015 con quelli dell’anno precedente, disegna uno spaccato piuttosto allarmante che, in una regione prevalentemente manifatturiera, determina una situazione alla quale necessita sin da subito una risposta forte, attraverso l’avvio di politiche industriali adeguate e un necessario aumento degli investimenti.”

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