I marchigiani bocciano la sanità regionale
È quanto emerge dal questionario realizzato da Cgil e Spi Marche
La sanità, così come è stata gestita dalla Giunta Acquaroli, viene bocciata dai marchigiani. E’ il risultato che emerge da un questionario non probabilistico realizzato dalla Cgil e dallo Spi Marche, su un campione di persone di età compresa tra i 30 e i 75 anni; chiedendo di dare un voto da 1 a 10 sulle questioni più importanti relative alla sanità partendo dalle liste d’attesa e dal costo delle case di riposo fino alle strutture di ricovero per malati mentali e malattie neurodegenerative nonché vicinanza delle strutture sanitarie.
La risposta dei marchigiani è stata chiara: sulle liste d’attesa, l’84,4% ha dato un voto da 1 a 3, sul numero delle strutture per malati mentali, disturbi alimentari e Alzheimer l’81,8% delle persone ha dichiarato un voto da 1 a 3. Oltre la metà degli intervistati (57,0%) attribuisce un voto uguale o inferiore a 3 rispetto la vicinanza delle strutture sanitarie alla propria abitazione.
A supporto di ciò si aggiungono gli ultimi dati Agenas, aggiornati al 2023 sulla mobilità passiva: le Marche continuano a presentare una spesa per mobilità sanitaria passiva superiore ai ricavi da mobilità attiva. Nel 2023, il saldo è di circa -26 milioni di euro. La spesa è passata da 108 milioni del 2022 a 109 milioni del 2023 (+0,9%).
In particolare, aumenta la spesa per mobilità passiva effettiva, ovvero determinata dalla scelta del paziente di andare fuori dal territorio. Questa passa da 90 milioni di € del 2022 a 92 mln di € nel 2023 (+2,2%)
Per Loredana Longhin, segreteria regionale Cgil, ed Emilio Cerri, segretario generale Spi Cgil (sindacato pensionati): “I marchigiani danno un giudizio insufficiente sull’operato della Giunta su temi importanti per la vita delle persone. Temi che, come sindacato, abbiamo più volte portato all’attenzione della Giunta proponendo una serie di atti per introdurre quel cambiamento da tutti auspicato, ma che la politica non ha mai concretamente perseguito”.
Per Longhin, “questa regione non ha bisogno di inutili passerelle né di vetrine politiche ma di provvedimenti coraggiosi ed innovativi, capaci di invertire questo trend. Finora non è stato fatto nulla dalla giunta Acquaroli, c’è invece bisogno di atti concreti”. Per Cerri, “servono risorse economiche e umane ma soprattutto serve una “vision”, che tracci un percorso concreto che risolva quanto prima queste criticità”.
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