Aziende agricole marchigiane sempre più grandi e strutturate
Coldiretti Marche: "2024 difficile e delicato ma restiamo sempre al fianco delle imprese"
Le imprese agricole marchigiane sono diminuite come numero ma hanno aumentato significativamente la dimensione aziendale raggiungendo i 14 ettari di media con una crescita di 2,5 ettari rispetto al 2021.
Anni non facili, contrassegnati dalla pandemia, dalla guerra, dai rincari energetici e dei costi delle materie prime durante i quali Coldiretti è riuscita a rinnovarsi, professionalizzarsi e migliorare complessivamente il lavoro di affiancamento e di servizi alle realtà del settore. Solo nel 2024 oltre 1.600 aziende agricole hanno ricevuto nuove consulenze sull’etichettatura, sull’hccp, sulla zootecnia di precisione, sulla floricoltura, sull’alimentazione animale, sulla prevenzione sanitaria in stalla e tanto altro, per un valore di circa 4,6 milioni di euro. Numeri emersi nella serata di lunedì 16 dicembre nel corso del Consiglio regionale di Coldiretti Marche, l’ultimo dell’anno, riunito ad Ancona per fare il bilancio del 2024 e illustrare gli obiettivi per il 2025 e gli anni a venire.
“Stiamo attraversando una fase molto delicata dal punto di vista economico e di tenuta sociale che sta colpendo duramente il nostro settore agricolo. L’instabilità dei mercati, i costi energetici e delle materie prime insostenibili rendono il futuro meno nitido rispetto al passato – ha spiegato Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – Questo 2024 è stato un anno impegnativo, ma significativo, vissuto simbolicamente nell’80esimo anniversario della Coldiretti. Se 80 anni fa la nostra missione era quella di dare dignità al mondo agricolo, oggi dobbiamo continuare a crescere e resistere, garantendo reddito, sviluppo e un modello di agricoltura sostenibile e innovativo. Nonostante le difficoltà, il nostro settore ha dimostrato di saper mantenere salde le radici e continuare a investire. Guardiamo avanti con determinazione e consapevolezza, pronti a sostenere le nostre imprese, difendere il nostro lavoro e affrontare insieme le sfide del futuro”.
Partendo da un’analisi del contesto generale, Coldiretti si è concentrata su interventi concreti come, ad esempio, il Piano straordinario per la gestione della fauna selvatica, per il quale Coldiretti ha già presentato e fatto recepire una serie di osservazioni. “Siamo la terza regione in Italia ad aver fatto un lavoro di questo tipo – aggiunge la presidente Gardoni – il testo riprende tutte le istanze avanzate nel corso della manifestazione di luglio, le modifiche della legge nazionale, che prevede anche interventi nelle aree protette e si arriva al commissariamento degli enti laddove questo non avviene”.
E ancora: interventi a sostegno della zootecnia con particolare attenzione dalla razza marchigiana, dell’olivicoltura (un milione di euro per il rilancio del settore, più la legge sull’oleoturismo), oltre l’85% dei progetti di formazione e consulenza presentati in Regione per un valore che supera le 900mila euro “Cresce – spiega il direttore regionale Alberto Frau – la dimensione media delle aziende agricole e si sfrutta a pieno la multifunzionalità. In cinque anni sono ben 20mila gli ettari in più entrati nei CAA Coldiretti Marche. Solo con la vendita diretta, attraverso i mercati di Campagna Amica coperti e non, diamo la possibilità a quasi 170 aziende di incontrare i consumatori. Aziende che crescono, che si strutturano e che stanno al passo con i tempi. Dal 2020 a oggi abbiamo avuto un incremento delle domande strutturali che ha consentito alla stessa regione di passare da meno del 32% di avanzamento della spesa nel Psr ad oltre il 70% attuale. Questi sono i dati importanti perché significa che la gente vuole investire e questo avviene anche e soprattutto grazie all’assistenza dei nostri uffici”.
da: Coldiretti Marche
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