Consiglio Regionale Marche su alluvione 2022: “Un’occasione persa”
Mangialardi elenca gli impegni richiesti: "Si potevano intraprendere ulteriori iniziative a sostegno di famiglie e aziende alluvionate"
Nella seduta del Consiglio Regionale di martedì 5 novembre abbiamo riassunto in un unico documento tutte le proposte formulate in questi due anni tramite numerosi atti, in particolare mozioni, mai discusse in aula.
Lo abbiamo fatto senza polemizzare né cercare alcuno scontro, e anzi accogliendo positivamente lo stanziamento complessivo di 400 milioni di euro (a fronte di 2 miliardi di danni) da parte dei Governi Draghi e Meloni, ma solo nell’interesse dei cittadini e dei territori alluvionati, dopo un lungo percorso fatto di ascolto e dialogo per raccogliere esigenze e possibili soluzioni. Non di rado, queste richieste provenivano e provengono anche da amministrazioni locali guidate dal centrodestra.
Questi sono solo alcuni degli impegni, quelli più qualificanti, che chiedevamo alla Giunta Acquaroli di assumere, facendoli propri e sollecitando il Governo nazionale in tal senso:
– Siano portati al 100% i rimborsi per le prime case, eliminando la disparità tra gli alluvionati del 2022 (80%) e quelli del 2023 (100%);
– Siano previsti adeguati ristori per le famiglie e le imprese, eliminando i tetti massimi rimborsabili;
– Sia rivista la norma sul valore rimborsabile, utilizzando sempre il valore della perizia asseverata come riferimento, anziché il valore più basso tra quello richiesto nel modello B1 e quello periziato;
– Sia incrementato il massimale per arredi e elettrodomestici elevando il massimo rimborsabile rispetto quanto contenuto nel DL 76/2024 da € 6.000 a €18.000, per coprire maggiormente le spese di chi ha perso tutti gli arredi e elettrodomestici;
– Siano uniformati i massimali dei rimborsi per autoveicoli, elevandoli e rendendoli uguali per tutti, superando sensibilmente i € 4.000 per le Marche e € 5.000 per la Romagna, includendo i motocicli;
– Siano incluse le pertinenze esterne non connesse (recinzioni, garage, lavanderie, cantine) nei rimborsi, evitando di penalizzare chi ha subito danni significativi anche fuori dall’abitazione principale;
– Siano implementati interventi legislativi ad hoc come per esempio un Alluvione Bonus, analogo al Sisma Bonus, il quale, oltre a finanziare il ripristino dei beni danneggiati, dovrà includere l’inserimento di protezioni da prossime esondazioni come porte e infissi stagni, paratie automatiche, valvole di non ritorno, muri di protezione;
– Sia supportata la cessione del credito alle banche per tutti gli alluvionati;
– Siano celermente ripristinate le infrastrutture, con particolare riguardo ai ponti, che costituiscono un elemento di grave fragilità per il territorio, ripensando contestualmente alcune scelte sbagliate fatte come per esempio nel caso di Ponte Garibaldi a Senigallia;
– Sia implementato un sistema di allerta per tutto il territorio della Valle del Misa e del Nevola sicuro, efficace, veloce e innovativo, utilizzando le più recenti tecnologie;
– Sia costituito un Comitato interistituzionale della valle, sostenuto da una segreteria tecnico-scientifica, organo fondamentale di trasparenza e partecipazione attiva soprattutto dei Comuni;
– Sia rafforzata urgentemente la struttura tecnica regionale pluridisciplinare, specialmente in termini di dotazione di personale;
– Siano accelerati i lavori delle opere progettate da CIMA e dalle Università di Ancona, Camerino e Firenze con procedure straordinarie simili a quelle adottate per il Ponte Morandi a Genova;
– L’Ufficio Speciale di Fiume sia dotato di mezzi e personale, accorpando per convenzione tutte le competenze attualmente frammentate tra decine di enti sull’intero bacino imbrifero;
Chi, in tutta onestà intellettuale, può ritenere queste proposte sbagliate, o strumentali, o elettoralistiche (come pure ci è stato rimproverato)? Si tratta semplicemente di soluzioni concrete volte a sostenere e tutelare persone che hanno perso tutto o subito ingenti danni.
Ma per questa destra iperideologizzata ogni dialogo con le opposizioni è ritenuto a prescindere sbagliato. Ogni richiesta rivolta al Governo Meloni è un atto di lesa maestà, non una normale interlocuzione tra istituzione regionale e governo nazionale.
Ritengo che la destra abbia commesso un grave errore respingendo una risoluzione che non avrebbe fatto altro che rafforzare richieste legittime e sacrosante, mettendo da parte la polemica politica per unire tutta l’assemblea regionale a fianco dei territori alluvionati. Così non è stato: una grande occasione persa che indebolisce una battaglia che dovrebbe essere comune per garantire ristori adeguati, per una ricostruzione post-alluvione più efficiente possibile e per la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico.
da Maurizio Mangialardi
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