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Fondi europei, Bora (Pd): “Non basta attivare e impegnare le risorse, occorre soprattutto spenderle”

"Ciò che preoccupa è l’inadeguatezza della Giunta e la lentezza con cui vengono portati avanti gli interventi"

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Manuela Bora

La consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora interviene in merito alle dichiarazioni di Acquaroli sulla gestione dei fondi europei.

“Rispetto alla gestione virtuosa delle risorse europee rivendicata dal Presidente Acquaroli, così come rappresentato da Il Sole 24Ore, vorrei sottolineare che non basta attivare e impegnare le risorse stanziate dall’Unione Europea per ottenere risultati concreti, ma occorre impegnarle e soprattutto trasferirle in tempi brevi alle imprese, per consentire l’avvio di nuovi investimenti e per incentivare al contempo nuove assunzioni. Ad oggi, invece, non risultano ancora pagamenti effettuati a favore delle imprese per quasi nessuno dei bandi programmati. Considerato l’immobilismo e la completa assenza di strategia con cui la Giunta sta lavorando, si può ipotizzare che le risorse saranno effettivamente disponibili soltanto a partire dal 2025, troppo tardi se si vuole rilanciare lo sviluppo produttivo ed evitare il rischio di recessione che le Marche di Acquaroli stanno concretamente correndo.”

“In particolare a fare le spese di questa situazione sono le piccolissime imprese e le imprese artigiane che hanno bisogno di liquidità per avviare nuovi investimenti e migliorare la loro competitività. Emblematico il caso del bando per progetti di innovazione e ammodernamento aziendale a sostegno delle micro e piccole imprese artigiane, che stanno aspettando da ben nove mesi il decreto di concessione dei benefici. Accumulando ritardi su ritardi si rischia che le risorse verranno erogate fra più di un anno ed alcune imprese, in questo intervallo, potrebbero avere cessato l’attività in assenza di un sostegno pubblico.”

“Anche la Corte dei Conti – continua la consigliera dem – in occasione del giudizio di parifica del Rendiconto della Regione Marche anno 2023 ha rilevato, dall’andamento dei pagamenti certificati all’Unione Europea, “un ritardo nelle tempistiche di sviluppo dei progetti e dei contratti che richiede un maggiore sforzo al fine di imprimere un’accelerazione generalizzata della spesa su tutte le linee di intervento con particolare riferimento a quelle finanziate con FESR e FSE“

“Purtroppo, le strategie economiche adottate dalla Giunta Acquaroli stanno dimostrando l’evidente difficoltà nel gestire l’ingente quantità di risorse europee che si sono rese disponibili a seguito del tanto criticato passaggio della Regione Marche da regione sviluppata a regione in transizione.”

Ciò che preoccupa è l’inadeguatezza della Giunta e la lentezza con cui vengono portati avanti gli interventi, oltre ai numerosi segnali di allarme che vengono dalle imprese e dal mondo del lavoro. Lo dimostrano i dati relativi alla capacità di spesa dei fondi europei relativi alla programmazione 2014/2020, che Acquaroli si è dimenticato non a caso di commentare. Ad aprile 2024, infatti, dopo ben 4 anni dalla chiusura della programmazione, le Marche continuano a detenere la maglia nera in termini di pagamenti, con spese effettuate pari al 78,10% di quelle stanziate (FESR e FSE), rispetto a un dato medio italiano del 90,83%. Un divario che diventa ancora più evidente se comparato non solo ai valori registrati dalle regioni più sviluppate (vedi Emilia Romagna al 112,24% e Friuli Venezia Giulia al 109,69%), ma anche a regioni meno sviluppate quali Puglia (103,56%), Campania (87,98%) e Basilicata (86,64).”

“Nella programmazione 2014/2020 ci siamo ritrovati quindi da regione performante a fanalino di coda. E’ evidente che gli effetti positivi delle politiche attivate tra il 2015 e il 2020 si stanno esaurendo ed è proprio questa la causa della grave e pericolosa stagnazione che stiamo vivendo”.

 

Manuela Bora
Consigliera regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche

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