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Ritardi negli aiuti agli alluvionati, Bomprezzi replica all’on. Baldelli: “Ha ragione Schlein”

"I ristori sono stati distribuiti in modo insufficiente e frammentario. Mettere a terra fondi promessi e dare risposte adeguate"

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Chantal Bomprezzi

In seguito alle dichiarazioni dell’onorevole Antonio Baldelli, che ha definito “vaneggiamenti” le affermazioni della Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein in merito ai mancati ristori per le famiglie e le imprese colpite dall’alluvione, il Partito Democratico Marche ritiene necessario fare chiarezza e riportare la realtà dei fatti.

La Segretaria Schlein, in visita a Cantiano lo scorso 19 gennaio 2024, ha ascoltato la voce diretta dei cittadini e degli amministratori locali delle zone colpite, e ciò che è emerso è ben diverso da quanto sostenuto da Baldelli. I ristori sono stati distribuiti in modo insufficiente e frammentario, creando un enorme divario tra le promesse fatte dal governo e i fondi effettivamente erogati.

Dal punto di vista dei ristori, nella fase emergenziale iniziale sono stati distribuiti appena 5.000 euro per le civili abitazioni e 20.000 euro per le attività di impresa. Una cifra irrisoria rispetto ai danni reali subiti e, infatti, per nascondere questa pochezza Baldelli cita solo la cifra complessiva. A peggiorare la situazione, tutta la gestione di questa fase è stata interamente demandata ai Comuni, che si sono ritrovati a gestire un’enorme mole di pratiche burocratiche senza il supporto di personale aggiuntivo, né risorse adeguate. Questo ha ulteriormente rallentato i processi di distribuzione degli aiuti, generando frustrazione tra i cittadini e un carico insostenibile per le amministrazioni locali.

Attualmente, siamo ancora in attesa della liquidazione del 20% della seconda fase dei ristori, basata sulle perizie tecniche. Anche in questo caso, la situazione è tutt’altro che rosea. La Regione sta liquidando questo 20% solo per le imprese, mentre per le abitazioni civili il compito di procedere con i ristori ricade nuovamente sulle spalle dei Comuni, che si trovano a dover far fronte, ancora una volta, a una gestione gravosa senza risorse adeguate.

Ad oltre due anni dall’alluvione, ci troviamo di fronte a una realtà sconfortante: appena un quinto delle somme promesse è stato effettivamente erogato, lasciando la maggior parte delle famiglie marchigiane a fare i conti con fondi irrisori. Oltre la metà delle abitazioni danneggiate è stata poi esclusa dalla seconda fase dei ristori e deve accontentarsi, se mai ne ha usufruito, dei soli 5.000 euro stanziati nella fase iniziale. Questo perché, a differenza di quanto accaduto in altre regioni, nelle Marche non è stato concesso ai proprietari di sanare piccole difformità urbanistiche per accedere agli aiuti. Case con danni ingenti, in alcuni casi superiori ai 100.000 euro, non hanno ricevuto alcun sostegno a causa di irregolarità minime come una finestra spostata.

Se la cifra complessiva dei fondi destinati alle Marche può sembrare significativa a prima vista, è necessario fare chiarezza: dei 400 milioni promessi, sul territorio è arrivata solo una piccola parte. Al netto infatti della copertura, non sempre totale degli interventi di somma urgenza, siamo solo dell’ordine del 20% dei ristori a cittadini ed imprese e, cosa ancor più grave, è che sono fortemente in ritardo gli interventi di ripristino dei danni al patrimonio pubblico e soprattutto quelli sulla messa in sicurezza del territorio.

Oltre ai problemi legati alla distribuzione dei fondi già promessi, vi sono state gravi mancanze anche nel Decreto Alluvione. Tra le più gravi, vi è quella che ha escluso diversi Comuni marchigiani colpiti dalla calamità di maggio 2023 dall’elenco dei beneficiari delle misure di sostegno. Questi Comuni, che hanno subito danni pesantissimi sia alle infrastrutture che al patrimonio edilizio, sono stati discriminati, con ricadute devastanti per i cittadini e le imprese locali.

Grazie a un emendamento a prima firma del deputato PD Augusto Curti, si è riusciti a porre rimedio a questa inconcepibile lacuna, avviando nuove valutazioni per includere ulteriori Comuni tra i beneficiari. Questo emendamento, ora parte integrante della legge di conversione, permetterà finalmente a queste comunità di ricevere il supporto che meritano.

Tuttavia, questo non è l’unico episodio di esclusione delle Marche dai fondi per le calamità. La consigliera regionale PD Micaela Vitri ha denunciato come, nel recente stanziamento di 178 milioni di euro per i territori colpiti dalle alluvioni del maggio 2023, la provincia di Pesaro e l’intera regione Marche siano state completamente ignorate. Mentre regioni come l’Emilia-Romagna e altre province italiane hanno ricevuto fondi, Pesaro e i suoi comuni colpiti dall’alluvione sono rimasti fuori da ogni piano di intervento.

Non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo, le Marche sono state dimenticate. Stefano Bonaccini, europarlamentare e già presidente dell’Emilia-Romagna, ha dichiarato di aver intercettato 348 milioni di euro dal Fondo di solidarietà europeo per la sua regione, mentre la Toscana ha ricevuto ulteriori 80 milioni. E le Marche? Nulla. La regione più colpita dopo l’Emilia-Romagna non ha ottenuto un centesimo. Nonostante l’alluvione del 2022 abbia causato 13 morti e danni enormi in 10 Comuni, il presidente Acquaroli e la sua giunta non hanno mosso un dito per richiedere questi fondi. Come ha avuto modo di sottolineare la nostra Micaela Vitri, le famiglie a Cantiano, per esempio, non sono ancora rientrate nelle loro abitazioni per l’inagibilità e continuano a vivere nell’incertezza.

Alla luce di tutto ciò, invitiamo l’onorevole Baldelli e il commissario Acquaroli a smettere di usare i giornali per fare proclami e a recarsi personalmente nelle zone colpite dall’alluvione. Parli con i cittadini che hanno perso tutto, ascolti le loro storie e comprenda come la gestione degli aiuti sia stata fallimentare. I loro proclami non fanno altro che creare false aspettative tra i cittadini, che finiscono poi per essere delusi e arrabbiati con gli amministratori locali, i quali, pur essendo incolpevoli, vengono percepiti come coloro che trattengono i fondi.

La Segretaria Schlein non sta “vaneggiando”, ma sta semplicemente riportando la realtà di chi vive ogni giorno nelle aree colpite dall’alluvione. A differenza di quanto affermato da Baldelli, il Partito Democratico continuerà a lottare affinché le Marche non vengano abbandonate e affinché ai cittadini vengano forniti gli aiuti promessi e necessari per la ricostruzione del territorio.

Chiediamo al Governo Meloni e alla giunta Acquaroli di agire in modo trasparente e concreto, di mettere a terra i fondi promessi e di dare finalmente risposte adeguate alle esigenze dei cittadini marchigiani. Non è più il tempo delle promesse sui giornali, ma quello di azioni reali e incisive. Solo così si potrà ricostruire la fiducia nelle istituzioni e garantire che le Marche possano superare questa tragedia e guardare al futuro con speranza.

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