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Ok da Regione Marche a criteri abbattimento cinghiali

Via libera della giunta al Piano Regionale Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica

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Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli parla ai manifestanti della Coldiretti

La giunta regionale ha approvato la mattina di lunedì 15 luglio la delibera che dà il via libera alla redazione del Piano Regionale Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, comprensivo delle modalità di attuazione del decreto emanato in materia dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in concerto con il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, del 13 giugno 2023.

“Si tratta di un provvedimento – ha spiegato tra gli applausi il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ai manifestanti della Coldiretti riuniti nel piazzale di Palazzo Leopardi – atteso da moltissimo tempo che finalmente pone il contenimento della fauna selvatica come priorità del governo regionale. Come giunta abbiamo dato mandato ai nostri uffici di mettersi immediatamente al lavoro sul Piano Straordinario per l’abbattimento della Fauna Selvatica per velocizzare al massimo le procedure ed essere operativi il prima possibile: questo significa dare dignità ad un settore strategico. Gli agricoltori in passato hanno incontrato difficoltà enormi nel richiedere ed ottenere ristori a causa delle procedure esistenti, ristori che erano anche insufficienti rispetto al danno subìto; senza contare il rischio rappresentato dalla fauna selvatica e soprattutto dai cinghiali anche nei centri cittadini per persone ed automobilisti e Ancona ne è la prova. Questo piano è uno strumento che consente loro di difendersi senza rincorrere. L’agricoltura è un settore strategico per la competitività del sistema economico regionale e nazionale e, dopo decenni, era quantomai importante dare una risposta concreta ad un problema così sentito come dimostra anche la presenza di tanti agricoltori in questa piazza oggi”.

“Ringrazio la giunta per aver accolto la delibera e gli agricoltori per essere stati per noi uno stimolo costruttivo e costante – ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini. Ci mancava questo provvedimento: finalmente abbiamo gli strumenti per affrontare un problema che d’ora in avanti potrà diventare anche un’opportunità. Con Coldiretti abbiamo infatti avviato un importante progetto sulla filiera della carne di cinghiale. Stiamo provvedendo anche alla riforma degli ATC, un settore molto delicato in cui finora nessuno aveva messo mano, ma questa amministrazione sta dimostrando coraggio affrontando i problemi alla radice. Abbiamo anche modificato l’art 41 della nuova legge sulla Caccia per dare più fondi per i danni causati dai cinghiali. Non solo tanta buona volontà dunque, ma soprattutto atti amministrativi concreti”.

Il piano dovrà osservare una serie di criteri specifici:

– indicazioni dettagliate per il contenimento della specie cinghiale (Sus scrofa), di particolare rilevanza e impatto;
– l’efficacia delle azioni di abbattimento e/o cattura sarà garantita anche dalla partecipazione dei proprietari e conduttori dei fondi, o di soggetti da essi delegati, con adeguata formazione e muniti di licenza per l’esercizio venatorio;
– lo svolgimento dei corsi di formazione sarà affidato alle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale;
– nel caso in cui l’ente gestore delle aree protette non si adegui al Piano Regionale, la Regione potrà prevedere il commissariamento dello stesso ente, affidando le azioni di coordinamento operativo al dirigente della struttura regionale preposta alla gestione faunistico-venatoria;
– gli adempimenti disposti per l’attuazione del Piano saranno svolti con le risorse umane, strumentali e finanziarie già previste dalla legislazione vigente;
– si specifica che gli interventi e le misure di attuazione regionale previsti dal citato Piano Straordinario non sono soggetti a valutazione ambientale strategica né a valutazione di incidenza ambientale e riguardano l’intero territorio regionale, incluse le aree protette di cui alla legge 6 dicembre 1991, n. 394.

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