Elezioni 2024: il Corecom Marche rinnova l’invito a rispettare la par condicio
Ulteriore comunicazione del Comitato all'approssimarsi dell'appuntamento con le urne: diverse le segnalazioni pervenute
Il Corecom Marche, nel portare avanti quotidianamente la sua azione di monitoraggio, rinnova l’invito rivolto alle pubbliche amministrazioni per il pieno rispetto della par condicio, così come previsto dalla legge n.28 del febbraio 2000, in riferimento alle prossime consultazioni europee e amministrative in calendario per l’8 e 9 giugno con eventuale turno di ballottaggio il 23 e il 24.
Visto l’approssimarsi dell’appuntamento con le urne e le diverse segnalazioni già pervenute riguardanti casi in cui le disposizioni di legge sono state disattese, il Corecom torna a precisare che in capo a tutte le amministrazioni pubbliche del territorio regionale, così come recita l’articolo 9 della legge in questione, vige il divieto di svolgere “attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
Tale divieto può essere eccezionalmente derogato nei casi in cui l’attività di comunicazione sia caratterizzata contemporaneamente dai due requisiti dell’“impersonalità” e dell’“indispensabilità”. In altri termini, spiega il Corecom, l’attività di comunicazione dell’Ente è resa legittima esclusivamente dalla presenza di questi stessi requisiti, tenendo conto che l’indispensabilità ricorre quando le attività di comunicazione sono riconducibili alla gestione amministrativa, ovvero sono strettamente necessarie e non differibili, mentre l’impersonalità richiede che la comunicazione non sia riconducibile ad un soggetto determinato o determinabile, ma sia percepita come proveniente dall’attività istituzionale dell’Amministrazione al fine di evitare che possa sovrapporsi e interagire con l’attività svolta dai soggetti politici.
Viene riaffermato, inoltre, che per l’attività di comunicazione dell’Ente non possono essere utilizzati il logo, mezzi, risorse, personale e strutture della pubblica amministrazione.
Il Corecom ribadisce quindi l’invito a rispettare quanto previsto da una legge dello Stato.
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