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“Sanità nelle Marche. Consenso bipartisan su clinica privata a Pesaro”

Il Dott. Massacci: "Sarebbe molto più economico utilizzare a pieno le strutture pubbliche esistenti. Perchè privilegiare convenzioni?"

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Lunedì 12 febbraio il Consiglio Comunale di Pesaro ha approvato la richiesta di variante di destinazione d’uso di Villa Fastiggi, da RSA in Clinica con 80 posti letti chirurgici di proprietà della Ditta Maria Cecilia Hospital S.R.L di Cotignola.

Tale trasformazione è il preludio a che in tempi brevi la Nuova Clinica riceverà l’accreditamento, primo passo verso la Convenzione, cioè si potranno ricoverare ed essere operati cittadini marchigiani, con il costo a carico della Regione Marche, come ha lasciato intendere uno dei consiglieri.

La variante è stata approvata all’unanimità in meno di mezz’ora.

L’operazione dovrebbe portare una riduzione della mobilità passiva verso la Romagna, prevalentemente nel settore della ortopedia e della radiologia/cardiologia interventistica. La realtà è ben diversa.

Nelle Marche sono presenti tredici ortopedie pubbliche e sei radiologie interventistiche/emodinamiche con attrezzature o sale chirurgiche utilizzate prevalentemente per mezza giornata.

Una considerazione importante è che il cittadino ha fiducia nei professionisti che lavorano nella sanità pubblica e la decisione di farsi curare fuori regione non è dettata da un capriccio, ma dalla difficoltà organizzativa di vedere il proprio problema risolto entro una tempistica accettabile.

Meglio e molto più economico sarebbe utilizzare a pieno le strutture pubbliche esistenti piuttosto che stipulare convenzioni estremamente favorevoli solo per il sistema privato.

Le azioni potrebbero consistere nel
a) Modificare e migliorare il collegamento tra medico di famiglia e specialista ospedaliero di riferimento, pensando ad una gestione della richiesta non affidata al sistema del Cup, che si è visto fallimentare. Perlomeno sarebbe auspicabile pensare ed attuare una fase di sperimentazione di una strategia diversa attraverso la quale si ripristina un “dialogo” basato sulla richiesta di prestazioni allegando notizie cliniche dettagliate.
b) Utilizzare al massimo gli spazi di sala operatoria e dei laboratori ricorrendo massicciamente alle prestazioni orarie aggiuntive incentivanti e motivanti per tutto il personale coinvolto (medici, infermieri, operatori sociosanitari, ecc) con la finalità di ridurre la mobilità passiva

Attuando una riorganizzazione in questa direzione cifre elevate derivanti dal risparmio potrebbero essere utilizzate dal Sistema Sanitario Nazionale per dare risposte adeguate ad altre necessità o a necessità emergenti.

E’ difficile spiegare perché nelle Marche si privilegi la convenzione con il privato piuttosto che utilizzare a pieno le potenzialità del sistema sanitario pubblico.

E’ tutta la politica regionale, maggioranza ed opposizione, di ieri e di oggi, che deve dare una risposta.
Per ora prevale il silenzio da tutte le parti.

Senigallia 19/2/2024
Dott. Carlo Massacci

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