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“C’è bisogno di coralità per sostenere la sanità pubblica”

Appello congiunto dei sindacati di medici e infermieri in occasione dell'evento organizzato ad Ancona

Evento sulla sanità pubblica ad Ancona

Medici e infermieri a braccetto per promuovere i principi di uguaglianza e di universalità che caratterizzano il Servizio Sanitario Nazionale. Da Ancona, nella giornata organizzata da Anaao Assomed Marche e Nursind Marche, principali sindacati di medici e infermieri, è partito il grido d’allarme dei professionisti della salute, chiamati eroi in epoca di Covid, e ben presto abbandonati al proprio destino tra demansionamenti, cronica carenza di personale, turni insostenibili. aggressioni.

Il titolo dell’incontro “Il definanziamento del Servizio Sanitario Pubblico: un declino preannunciato” ha voluto inquadrare il problema con gli interventi dei vari livelli di rappresentanza dei sindacati a partire dalla presenza di Andrea Bottega, Segretario Nazionale Nursind e Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed. In videocollegamento è intervenuto il prof. Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe.

Sul tavolo del confronto le necessità della sanità pubblica prima ancora delle esigenze dei professionisti della salute “merce preziosa”, i servizi ai cittadini e le condizioni di lavoro insostenibili ed inaccettabili evidenziate anche dai fatti di cronaca sempre più frequenti a danno dei sanitari che sono vittime e non responsabili dei disservizi e della mancanza di programmazione. Le risposte parziali ed insoddisfacenti hanno avviato una stagione di mobilitazioni, estrema conseguenza di un dialogo aperto ma che ha prodotto finora richieste disattese.

“In Italia stando ai dati Ocse – ha detto Cartabellotta – le attuali proiezioni di bilancio suggeriscono che si è registrato un aumento nominale più moderato della spesa pubblica per la sanità nel 2023 (2,8%) con una correzione nel 2024 prima di un ritorno alla crescita nominale annua pari a tra il 2-3% previsto per il 2025-26. Considerando le più recenti stime di inflazione per il Paese, ciò si tradurrà molto probabilmente in una diminuzione della spesa pubblica in termini reali nei prossimi anni.”

Negli interventi introduttivi a cura di Simone Pizzi, Presidente del Consiglio Comunale di Ancona, di Fulvio Borromei Presidente dell’Ordine dei Medici e di Giuseppino Conti, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona è emersa la volontà di aprire ad una “nuova coralità – ha detto Borromei – ricordando che la storia della sanità è la storia di tanti professionisti e dei sacrifici fatti in una vita di lavoro in corsia”. Per il Presidente di Opi Ancona l’auspicio è che “possa partire una nuova stagione di confronto tra tutti i soggetti coinvolti- ha detto Conti – quindi politica, organizzazioni sindacali e Ordini professionali per giungere a soluzioni concrete e fattibili”.

Il tema condiviso da tutti riguarda la necessità di ridurre le liste d’attesa. Finalizzato a questo obiettivo è anche il lavoro di Aldo Salvi, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Marche che, da tesserato Anaao Assomed Marche, ha rivendicato con piacere la lunga militanza e rimarcato “che non è il momento degli steccati – ha detto rivolgendosi ai colleghi in sala e ai rappresentanti sindacali locali e nazionali – perché la sanità è di chi la fa e pertanto compito della politica è di valorizzare gli spunti dialettici che arrivano dagli operatori sanitari, lavorare per migliorare l’efficienza ottimizzando le risorse a disposizione”.

Secondo Pierino Di Silverio, Segretario Anaao Assomed “non è solo un problema di risorse ma di come queste risorse vengono spese e quindi di organizzazione del sistema salute in generale. Il Covid ha cambiato la percezione della sanità e riproposto il tema della prevenzione che era storicamente dimenticato. Se un paziente per essere curato deve arrivare in ospedale o al pronto soccorso c’è un problema che va risolto”.

Per Daniele Fumelli, Segretario di Anaao Assomed Marche “il lavoro nel servizio pubblico non è più attrattivo perché costringe gli operatori a turni massacranti ben oltre l’orario e a vedere preziose risorse destinate a medici a gettone. Ciò demotiva e spinge sempre più gli operatori del SSN fuori dal sistema pubblico in nome di una conciliazione dei tempi di vita che oggi sono sempre più difficili e che il privato garantisce”.

Altro tema sul tavolo è quello della sicurezza. “Gli operatori sanitari – ha detto Andrea Bottega, Segretario Nursind – sono le prime vittime dell’insofferenza e dell’insoddisfazione generalizzata di chi chiede salute e non le cause del ritardo nelle prestazioni; eppure, gli episodi di cronaca legati ad aggressioni rappresentano una triste consuetudine”.

 

da: Anaao Assomed Marche

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