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Mangialardi: “I guasti del (ri)dimensionamento scolastico nelle Marche”

"Il Governo Meloni ha dato un colpo mortale al sistema scolastico italiano e della nostra Regione"

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Maurizio Mangialardi

Il Governo Meloni, con l’art. 99 della legge di Bilancio 2023-2025, ha dato un colpo mortale al sistema scolastico italiano e della nostra Regione, prevedendo un numero minimo di 900/1000 alunni per il mantenimento dell’autonomia degli Istituti.

Nelle Marche, in particolare, le scuole passeranno in un solo anno da 233 a 204: ne saranno, in altri termini, eliminate ben 29 nell’arco del triennio a.s. 2024/2025-2026/2027, andando a colpire in particolare le aree interne, ovvero quelle più esposte a causa dello spopolamento e quindi della diminuzione costante della popolazione scolastica.

Rispetto a questo processo di depauperamento e umiliazione di studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, personale ATA, DGSA, la Giunta Acquaroli si è macchiata di due colpe gravissime.

In primo luogo, non ha fatto nulla in sede di Conferenza Stato-Regioni per contrastare e combattere questo provvedimento, che ha visto la contrarietà di molte Regioni governate dal centrodestra, come la Sardegna e l’Abruzzo, che hanno portato avanti battaglie di buon senso per modificare le misure imposte dal Governo. Acquaroli, come al solito, ha anteposto gli interessi del Governo Meloni a quelli dei cittadini marchigiani.

In secondo luogo, in modo pilatesco la Regione ha deciso di non decidere, scaricando tutte le responsabilità di individuare dove e come tagliare sulle spalle delle Province, degli enti locali e delle scuole stesse, inducendo a mettere un territorio contro l’altro, un Sindaco contro l’altro.

Non dobbiamo dimenticare che il contesto di confusione e tagli nel quale si inseriscono le scelte che dovranno essere fatte sono esclusiva responsabilità del Governo nazionale e della Giunta regionale.

 

Maurizio Mangialardi

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