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Ricostruzione post sisma Marche: inaugurato il teatro comunale di Caldarola

Presidente Acquaroli: "Iniziamo a vedere il materializzarsi degli interventi di ricostruzione per far rinascere i territori terremotati"

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Post sisma, inaugurazione del teatro comunale di Caldarola

Il teatro comunale di Caldarola torna al suo splendore dopo i danni subìti dal sisma, grazie ai lavori di recupero e riqualificazione effettuati.

La mattina di sabato 21 ottobre si è tenuta l’inaugurazione dell’edificio, alla presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, del commissario Guido Castelli, dell’arcivescovo Francesco Massara, del prefetto di Macerata Flavio Ferdani, del presidente della provincia Sandro Parcaroli accolti dal sindaco Luca Maria Giuseppetti, insieme ad autorità civili, militari e religiose, parlamentari del territorio e numerosi sindaci di diversi comuni colpiti dal sisma.

Un’opera di circa 1 milione 200 mila euro, di cui 1,1 milioni di finanziamenti pubblici (tra fondi Por Fesr della Regione, ordinanza commissariale 104, Art bonus Fondazione Carima), 60 mila euro da donazioni di privati e 45 mila di fondi comunali. I lavori per la ristrutturazione del gioiello Ottocentesco sono iniziati nel 2020 e hanno riguardato la demolizione e ricostruzione del tetto, interventi sulle murature, rifacimento impianti e opere pittoriche.

“Oggi proviamo una grande soddisfazione perché iniziamo a vedere il materializzarsi di tanti sforzi effettuati, in questi anni, per far rinascere i territori devastati dal sisma – ha detto il presidente Acquaroli – L’inaugurazione odierna è un segno inequivocabile di una ricostruzione che inizia a produrre effetti concreti. A distanza di sette anni dal sisma, vediamo esempi tangibili di quello che è la ricostruzione sta producendo”. Il presidente ha parlato di una “soddisfazione accresciuta dalla consapevolezza che stiamo implementando anche la ricostruzione immateriale, cioè quella economica e sociale che diventa ora l’elemento discriminante perché stanno partendo i cantieri, partiranno le opere pubbliche, ma deve ripartire, soprattutto, il lavoro, l’attrattività di questi territori”.

Il presidente Acquaroli ha evidenziato come la ricostruzione deve imprimere “un impulso ulteriore a questo territorio, a partire dalla realizzazione della Pedemontana. Un’infrastruttura essenziale, alla quale crediamo tantissimo, per collegare adeguatamente il nostro entroterra che era troppo frammentato e che soffriva un isolamento già prima del sisma”.

Il presidente ha quindi ribadito che “questo territorio deve riappropriarsi della propria attrattività che è notevole. Uno sforzo che va accompagnato perché non dobbiamo dimenticarci che la ricostruzione sta avvenendo in una fase storica veramente molto complessa. Stiamo vivendo due guerre alle porte d’Europa; conflitti che lambiscono l’Occidente, con tutte le variabili negative che stanno producendo nell’imprenditoria e nella capacità di fare impresa. Se a questo sommiamo la distruzione devastante che è avvenuta nel 2016 nel cratere, comprendiamo le difficoltà che dobbiamo superare, implementando, in particolare, quelle misure di sostegno che consentano ai giovani e alle imprese esistenti, ma anche a coloro che vogliono fare impresa in questo territorio, di poter operare adeguatamente”.

Il presidente Acquaroli ha concluso il suo intervento dicendosi certo che le aree interessate dal sisma “torneranno a esercitare un ruolo da protagonista. Rappresentano un valore aggiunto per le regioni del Centro Italia, sia in termini di occupazione e di ricchezza, ma anche di competitività territoriale. Qui è ancora possibile trovare quelle autenticità che ci contraddistinguono e che ci rendono attrattivi a livello nazionale e internazionale”.

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