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PNRR, Mangialardi: “Nelle Marche Acquaroli asseconda i tagli del governo”

"A rischio la tenuta contabile e finanziaria di decine di comuni"

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Maurizio Mangialardi

“Ci aspettavamo che la giunta regionale e il centrodestra affrontassero la discussione sul Pnrr con maggiore concretezza e lucidità, dando risposte serie alle tante preoccupazioni che stanno emergendo nel territorio, specie da parte dei sindaci marchigiani.

Sì, perché i tagli (non una revisione come dicono il presidente Acquaroli e l’assessore Brandoni) apportati dal governo Meloni alla quota riservata alle Marche – 453 milioni di euro corrispondenti a ben 1537 progetti – peseranno soprattutto sui Comuni. Anzi, il definanziamento che il presidente Acquaroli ha assecondato per compiacere come al solito la premier Meloni, sta dando vita a un drammatico paradosso: trasformare la più grande opportunità per il nostro Paese dopo il Piano Marshall, in un inquietante pasticcio che potrebbe travolgere il sistema delle autonomie locali”.

Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta il dibattito svoltosi in consiglio regionale sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Non ci rassicurano affatto – prosegue Mangialardi – le parole della maggioranza. Ci dicono che per i progetti soggetti a definanziamento saranno individuate soluzioni alternative. Ma, al di là della presa in giro nei confronti dei sindaci e delle comunità, penso per esempio al clamoroso taglio del raddoppio della Orte-Falconara, manca un piccolo particolare: quali saranno i fondi sostitutivi? È una questione dirimente ed estremamente urgente, perché molti Comuni hanno già speso o stanno spendendo le risorse che prima gli erano state assicurate per i loro progetti e che oggi gli vengono sottratte. Ciò vuol dire che se la giunta regionale non individua immediatamente quelle risorse sostitutive, in molti enti locali potrebbero crearsi dei buchi nei conti fino a rendere loro molto difficile, se non impossibile, elaborare i bilanci di previsione entro fine anno, con il rischio di una bancarotta complessiva”.

“Voglio sperare – conclude il capogruppo dem – che siano credibili le garanzie fornite dal ministro Fitto relative al fatto che i fondi PNRR cancellati per le Marche saranno integrati in tempi brevi da Fondi Sviluppo e Coesione, dal Programma Operativo Complementare e da altre fonti. Ma vorrei far notare che le risorse FSC e POC che andranno a sostituire quelle del PNRR saranno a loro volta sottratte dal montante complessivo di quei fondi, che avrebbero potuto essere utilizzate per fare altre cose altrettanto utili e importanti. La verità, che spero venga oggi colta nella sua drammaticità, è che i governi sovranisti di Meloni e Salvini e, a livello locale, di Acquaroli, non solo non hanno mai creduto nelle opportunità offerte dall’Europa, e anzi le hanno sempre osteggiate, ma essendo completamente digiuni dei meccanismi che sovrintendono la loro gestione, rischiano di trasformarle in un vero e proprio boomerang contro famiglie e imprese”.

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