Controlli Carabinieri Nas a mense scolastiche: nelle Marche sanzioni e denuncia per frode
Un caso di mancanze igienico sanitarie, altri di carenze strutturali. Trovati alimenti senza tracciabilità, scaduti o di minore qualità
Con la prosecuzione del corrente anno scolastico, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha realizzato una campagna di controlli a livello nazionale finalizzato alla verifica dei servizi di ristorazione e delle imprese di catering assegnatari della gestione delle mense presso gli istituti scolastici.
Relativamente alla regione Marche, i Nas di Ancona hanno ispezionato 22 locali, fra laboratori di produzione pasti, punti cottura e ambienti di refezione scolastici, dagli asili alle università. In particolare: 8 in provincia di Ancona, 3 in quella di Ascoli Piceno, 1 in quella di Fermo, 5 in provincia di Macerata e 6 in quella di Pesaro Urbino. In un solo caso sono state accertare carenze igienico sanitarie mentre in misura maggiore carenze strutturali che hanno portato alla contestazione amministrativa di 14 sanzioni per un totale di Euro 15.500.
In una circostanza, nella provincia di Macerata, è stata accertata la non tracciabilità di 15 chilogrammi di pane e prodotti da forno privi, di qualsiasi indicazione di provenienza, nonché la presenza di due forme di formaggio scadute. La merce è stata sequestrata e sono state elevate sanzioni amministrative per complessive Euro 3500.
Nella provincia di Ancona, il legale rappresentante di una società di gestione di una mensa, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria poiché responsabile del reato di frode in commercio in quanto somministrava carne bovina diversa, per origine e qualità, da quella indicata sul menù che prevedeva in via esclusiva carne IGP (indicazione geografica protetta) e Q.M. (qualità Marche).
I dati delle operazioni svolte a livello nazionale
L’esecuzione delle attività ispettive ha interessato 1.058 aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino agli istituti superiori, sia pubbliche che private. Tra le ditte controllate, 341 hanno evidenziato irregolarità, pari al 31%, accertando 482 violazioni penali e amministrative, con conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per 240 mila euro, contestate a causa di violazioni nella gestione degli alimenti e nelle condizioni d’igiene nei locali di preparazione dei pasti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, nella regolarità di impiego delle maestranze e relativo possesso di adeguata qualifica e preparazione professionale.
Nel medesimo contesto è stata disposta la sospensione dell’attività o il sequestro di 9 aree cucina operanti all’interno delle mense scolastiche per rilevanti carenze igienico-sanitarie e strutturali, come la presenza diffusa di umidità e formazioni di muffe. In un episodio, il NAS di Potenza ha scoperto un servizio igienico adibito a estemporaneo deposito stoviglie ed utensili da cucina. Sono state altresì sequestrati oltre 700 kg di derrate alimentari (carni, formaggi, frutta e ortaggi, olio) riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all’impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto.
Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’A.G. di 22 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili dei reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli accertamenti dei NAS hanno rilevato l’impiego fraudolento di ingredienti di minore qualità rispetto a quella pattuita nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni, come il Parmigiano DOP sostituito con altri formaggi, uova convenzionali anziché da agricoltura biologica e prodotti congelati al posto di quelli freschi.
È stata accertata anche l’assenza di uno degli ingredienti, come presso un istituto in provincia di Caserta, dove agli alunni è stato somministrato il piatto “pasta e patate” senza la presenza delle patate.
La maggioranza delle infrazioni, pari all’85%, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.
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