Anaao Marche saluta un anno complesso per la sanità pubblica regionale
Il segretario Daniele Fumelli: "Gli organici sono troppo sottodimensionati rispetto al volume di ingressi"
E’ l’accesso alla sanità pubblica il principale tema su cui Anaao Assomed Marche, principale sindacato di medici e dirigenti sanitari d’Italia, è concentrata per il presente ed il futuro di una categoria che chiede maggiore voce nei tavoli di confronto e che ha saputo organizzarsi per farsi sentire.
Secondo Daniele Fumelli, segretario di Anaao Assomed Marche “l’aver trovato un’unità intersindacale francamente impensabile solo pochi mesi fa – dice – ci fa ritenere di poter salutare il nuovo anno con ritrovato ottimismo per quelli che sono stati gli angeli del Covid e che necessitano di tutele, investimenti, fiducia e futuro”.
La sigla sindacale rivendica il lavoro svolto per chiudere i contratti collettivi già in alcune delle Aree Vaste regionali, gli altri sono ancora aperti.
“La priorità in questa regione resta il tavolo tecnico sull’emergenza-urgenza” – insiste Fumelli. “Gli organici sono troppo sottodimensionati rispetto al volume di ingressi perché la medicina sul territorio non offre le necessarie disponibilità”. Secondo Anaao Marche per fare l’assistenza servono i medici prima dei nuovi ospedali e prima di acquistare i macchinari. Anaao Assomed Marche chiede ascolto al governo regionale, interlocuzione costante e fiducia. “Nessuno più di noi – dice il segretario regionale – ha a cuore il presente e il futuro della sanità pubblica e vogliamo contribuire ad individuare le soluzioni. Occorre chiarezza sulle reali carenze di organico che non sono ascrivibili solo a un problema organizzativo come si sta provando a sostenere anche nelle Marche”. Condizioni di lavoro adeguate e giusta remunerazione sono gli ulteriori temi sul tavolo.
“Il vero investimento sono i professionisti della sanità che devono essere messi in condizioni di fare serenamente il proprio lavoro – chiarisce Fumelli – garantendo loro sia i percorsi di crescita professionale che meritano che i riconoscimenti economici attesi rivalutando il trattamento economico di tutto il personale medico e sanitario che oggi penalizza quello del SSN e avvantaggia troppo quello privato che fa capo alle cooperative”. Secondo gli ultimi dati circa 3.000 medici ogni anno lasciano il pubblico per il privato nell’impossibilità di conciliare ritmi e carichi di lavoro con il tempo di vita, specie per le donne che sono la maggioranza del personale sanitario.
Lo scorso 15 dicembre Anaao Marche è sceso in piazza a Roma con le altre rappresentanze territoriali di tutte le sigle.
Secondo Daniele Fumelli “a livello nazionale si prepara una stagione di confronto anche dura – anticipa – nella quale dovremmo probabilmente tornare a manifestare, eventualità che abbiamo dimostrato non spaventarci se è lo strumento per ottenere un’interlocuzione con il Governo e il Parlamento che intendiamo rafforzare e al quale continueremo a chiedere di impegnarsi per allineare la spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei e sostenere la depenalizzazione dell’atto medico”.
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