Crescita contenuta per l’industria manifatturiera marchigiana nel terzo trimestre 2022
Tra luglio e settembre la produzione industriale regionale è cresciuta dello 0,2%
L’industria manifatturiera regionale chiude il terzo trimestre 2022 con attività produttiva e commerciale pressoché stazionarie rispetto ai livelli rilevati nello stesso periodo del 2021. Secondo i risultati dell’Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nel trimestre luglio-settembre 2022 la produzione industriale ha registrato una variazione dello 0,2% su base tendenziale, risultato debole anche se migliore di quello osservato a livello nazionale nel bimestre luglio-agosto (-2%).
Il dato medio nasconde dinamiche molto differenziate tra i diversi settori dell’economia, con alcuni comparti che hanno sperimentato variazioni positive dei livelli di attività e altri che hanno chiuso il trimestre con risultati più deboli.
Appena positiva l’attività commerciale complessiva nel terzo trimestre 2022: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, con una contrazione sul mercato interno e un contenuto aumento sul mercato estero.
Le vendite sul mercato interno hanno registrato un calo dell’1,2% rispetto al terzo trimestre 2021, con risultati positivi per Minerali non metalliferi, Sistema Moda e Gomma e plastica. Debole l’andamento per la Meccanica, il Legno e mobile e l’Alimentare.
Le vendite sull’estero hanno registrato un aumento del 2% rispetto al terzo trimestre 2021. Positiva la dinamica per l’Alimentare e il Sistema moda. Stabili i Minerali non metalliferi, mentre negativo è risultato l’andamento per il Legno e Mobile, la Meccanica e la Gomma e Plastica.
Nella media del trimestre luglio-settembre 2022, i livelli occupazionali sono diminuiti (-0,7%), con andamenti negativi nella Meccanica, nel Legno e Mobile e nei Minerali non Metalliferi. Nello stesso periodo, le ore di cassa integrazione hanno subito una diminuzione del 67,6% rispetto al terzo trimestre 2021, passando da 12,5 a 4 milioni.
“Il differente profilo evolutivo della domanda domestica e di quella estera – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni – è alla base della diversa velocità di recupero dei settori, con alcuni comparti che hanno sofferto il rallentamento della componente interna della domanda, mentre altri hanno beneficiato della ripresa della componente estera. In questo scenario, resta significativo il ruolo delle esogene relative al costo e alla disponibilità dei fattori, inclusa l’energia, che si sommano agli effetti delle domande settoriali. Le difficoltà sui mercati di approvvigionamento, la crescita dei costi e l’impennata dei prezzi di vendita – molto evidenti nelle dichiarazioni degli operatori – stanno comprimendo la flessibilità di azione delle imprese su tutti i mercati, con rischi evidenti per la regolarità dei processi produttivi.
A tutto questo si aggiungono le crescenti tensioni geopolitiche e l’elevata incertezza sulla situazione economica generale – ha concluso Schiavoni – che influenzano negativamente le aspettative delle imprese per il trimestre finale dell’anno”.
da: Confindustria Marche
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Marche Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!