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Taglio del nastro per la nuova sede anconetana di Enfap Marche

Il presidente Andrea Rossetti: "La formazione professionale è leva propulsiva fondamentale del mercato del lavoro"

Inaugurazione della nuova sede Enfap

Oltre 250 corsi organizzati nell’ultimo biennio a disposizione di 2.178 tra lavoratori, apprendisti e disoccupati alla ricerca di occupazione o ricollocamento e una nuova sede, più grande e più funzionale, per l’Enfap Marche. Il taglio del nastro nella mattinata di martedì 6 settembre ad Ancona al civico 5 di via Palestro. In quasi 200 metri quadrati gli uffici e una sala meeting per tenere i corsi a disposizione dell’ente accreditato di formazione di emanazione Uil Marche.

“I lavoratori più formati sono quelli che affrontano meglio la crisi – ha detto la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli – perché più flessibili alle diverse esigenze del mercato del lavoro, hanno più potere contrattuale, sono più consapevoli del loro valore e risultano essere quelli meno soggetti a infortuni. La formazione, efficace e di qualità, diventa così un diritto della persona, un requisito essenziale che vogliamo in tutti i modi difendere”.

Alla cerimonia hanno preso parte anche Benedetto Attili, tesoriere della Uil nazionale, i professori Francesco Chelli e Graziano Leoni, docenti rispettivamente di Univpm e Unicam, oltre ai rappresentanti di parti sociali e altri enti formativi come Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Agci e Ial.

“La formazione professionale – spiega Andrea Rossetti, presidente di Enfap Marche – è leva propulsiva fondamentale del mercato del lavoro. Per il 2023 Enfap Marche sta lavorando a nuovi progetti quadro in risposta a nuovi avvisi finanziati con risorse del Pnrr, del FSE plus e dell’apprendistato oltre alle risorse messe a disposizione dai vari fondi interprofessionali ma sarà importante fare rete perché se da una parte è vero che abbiamo tante risorse sarà anche essenziale spenderle nel migliore dei modi”. Secondo Attili “l’apertura di questa sede è uno sviluppo della struttura che rappresenta un modello vincente che dalle Marche andrebbe duplicato”.

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