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Mancini, dal numero 10 della Samp alla panchina della nazionale

Da fantasista in campo a stratega in panchina. La gloria in panchina con gli azzurri

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Roberto Mancini

Partito dalla piccola Jesi negli anni ’70, Roberto Mancini è con ogni probabilità il calciatore marchigiano più importante di sempre, per talento e per risultati ottenuti.

Nato nel 1964 e poi emigrato a Bologna nel 1977 per giocare nella primavera della gloriosa società felsinea, il Mancio ha vissuto una carriera straordinaria, vincendo due scudetti per nulla scontati da calciatore e poi imponendosi come tecnico ad altissimi livelli, qualcosa che sta dimostrando anche in questo momento.

Da fantasista in campo a stratega in panchina

Dotato di una tecnica individuale strepitosa, il marchigiano fu individuato dal Bologna proprio per le sue abilità con la palla tra i piedi. Forgiato come trequartista classico, Mancini si prese subito sulle spalle il numero 10, quello dedicato ai grandi fantasisti in grado di cambiare le partite solo con una giocata. Dopo una stagione in Serie A con il Bologna, fu la Sampdoria a scommettere sul suo grande talento, affidandogli la responsabilità di creare le principali giocate d’attacco. E fu proprio con la squadra blucerchiata che il Mancio fu protagonista di una cavalcata trionfale vincendo uno storico Scudetto nella stagione 1990-91, l’unico titolo di campionato nazionale vinto dalla società genovese. Capitano di una squadra passata agli annali del calcio italiano, il numero 10 fu poi protagonista di altre imprese, come la grande cavalcata che vide la Samp arrivare in finale di Coppa dei campioni, dove fu sconfitta da un fortissimo Barcellona solo per un goal su punizione ai supplementari. Dopo aver vinto anche uno Scudetto con la Lazio nel maggio del 2000, il Mancio avrebbe così confermato la sua etichetta di campione anticonformista, capace di imporsi con squadre che non hanno mai avuto una tradizione vittoriosa come quella di Milan, Inter e Juventus, quest’ultima la principale favorita alla vittoria del prossimo campionato da quanto indicano le quote delle scommesse sulla Serie A più aggiornate in questo periodo. Dopo il ritiro da calciatore, il marchigiano decise di cimentarsi subito con una sfida da tecnico, allenando prima la Fiorentina e poi la Lazio. I suoi primi trionfi, tuttavia, arrivarono con l’Inter, che puntò fortissimo su di lui e diede vita a un ciclo importante di vittorie proprio grazie al suo operato.

La gloria in panchina con gli azzurri

Da allenatore, tuttavia, Mancini avrebbe scritto una pagina di storia importantissima al Manchester City, con la quale vinse uno storico titolo di Premier League nel 2012, sconfiggendo sul filo di lana gli acerrimi rivali dello United grazie a un memorabile goal di Sergio Agüero. Il suo operato in Inghilterra fu importante, anche se sarebbe stato nove anni dopo che il Mancio avrebbe vinto il titolo più sentito, proprio nell’isola di Albione. Si tratta della vittoria dell’Euro 2020 sulla panchina dell’Italia in finale a Wembley contro la stessa nazionale inglese, l’ultimo grande trionfo di una nazionale che dopo la mancata qualificazione ai Mondiali di Qatar, adesso punta al riscatto quanto prima  in Nations League. Ovviamente, sempre sotto la guida di Mancini, il marchigiano partito da Jesi per arrivare a trionfare in grandi scenari europei. 

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