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Le Marche nel programma di prevenzione e monitoraggio del tumore al polmone

L'ospedale Torrette di Ancona scelto, grazie alle sue Tac all'avanguardia e innovative, tra i 18 centri in tutta Italia

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Tac Revolution

“La Regione Marche è sempre in prima linea nella prevenzione e nella battaglia contro il tumore e oggi annunciamo che gli Ospedali Riuniti di Ancona sono stati inseriti nel tavolo tecnico istituito dal Ministero della Salute con il compito di partecipare ad un Programma di intervento per la prevenzione oncologica del tumore polmonare”.

Lo ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini la mattina del 14 aprile nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Michele Caporossi, direttore generale AOU Ospedali Riuniti; Mauro Silvestrini preside della facoltà di Medicina e Chirurgia Univpm; Lina Zuccatosta direttore SOD Pneumologia; Stefano Gasparini, professore ordinario malattie apparato respiratorio Univpm; Andrea Giovagnoni direttore SOD Clinica di Radiologia; Nadia Storti direttore generale Asur; Armando Gozzini capo del Dipartimento Salute della Regione Marche.

“Il Programma di prevenzione e monitoraggio del tumore al polmone – ha proseguito Saltamartini – si aggiunge al Piano Nazionale di Prevenzione Oncologica che punta a contrastare le patologie neoplastiche ed è particolarmente importante perché, accanto agli interventi di prevenzione primaria e alla cessazione del fumo, che rappresentano la migliore strategia contro il cancro polmonare – HA concluso l’assessore – evidenze scientifiche suggeriscono che la diagnosi precoce del tumore del polmone può contribuire alla riduzione della mortalità”.

Caporossi ha sottolineato che Torrette è stata scelta per le Tac più all’avanguardia e innovative: la Tac Force e la Tac Revolution alle quali si aggiungerà presto la Risonanza Magnetica ibrida con Pet che permette una definizione altissima delle immagini e di conseguenza diagnosi molto anticipate e precise.

L’ospedale Torrette di Ancona rientra tra i 18 centri, distribuiti in 15 regioni, che recluteranno un numero di soggetti in base ad una stima preliminare delle persone a rischio. Alle Marche, per la realizzazione del Programma, della durata di 24 mesi, sono stati assegnati 53 mila euro: allo studio potranno partecipare persone di età compresa tra i 55 e i 75 anni, fumatori di almeno un pacchetto di sigarette al giorno da 30 anni o ex fumatori da meno di 10 anni. Reclutamento e selezione dei candidati avvengono attraverso la collaborazione dei Medici di medicina generale o attraverso un call center o sito web gestito dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano.

Le persone selezionate verranno sottoposte a controllo con Tac a basso dosaggio, che consente una diagnosi precoce. I fumatori attivi verranno indirizzati verso interventi strutturati di supporto alla cessazione del tabagismo attraverso le competenti strutture ASUR, parte attiva del progetto che assicurerà l’assistenza e il supporto alla disassuefazione dal tabagismo.

Ad oggi in Italia si stimano 110 casi di tumore al polmone su 100mila abitanti. Le Marche sono leggermente sotto la media con circa 90 casi su 100mila abitanti negli uomini e 27 casi su 100mila abitanti per le donne che si traducono in 3mila casi l’anno.

Scheda:
I risultati a lungo termine di tre studi randomizzati condotti negli USA, in Europa e in Italia (NLST, NELSON, MILD), hanno dimostrato che un intervento di diagnosi precoce del carcinoma polmonare con Tomografia computerizzata del torace a bassa dose (low dose computed tomography- LDCT) nei forti fumatori può ottenere una riduzione della mortalità per cancro polmonare compresa tra il 20% e il 39%, secondo la durata dell’intervento. In particolare, è stato dimostrato che tale intervento può ridurre significativamente la mortalità per tumore polmonare dell’8-26% per gli uomini e del 26-61% nelle donne.

Il fumo di tabacco è la più importante causa di morte evitabile in tutti i paesi ad alto reddito, compresa l’Unione europea e l’Italia: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ogni anno nel mondo il consumo di tabacco causa circa sei milioni di decessi, che, in assenza di contromisure efficaci, sono destinati a raggiungere gli otto milioni entro il 2030. Il fumo aumenta di dieci volte il rischio di morire di enfisema, raddoppia quello di avere un ictus e aumenta da due a quattro volte quello di essere colpiti da un infarto. Inoltre, le sostanze cancerogene contenute nel fumo sono responsabili di circa il 90% dei tumori polmonari, ma anche della maggioranza dei tumori del cavo orale, laringe e vescica. Pertanto, le principali cause di morte attribuibili al fumo di tabacco sono i tumori, le malattie cardiovascolari e le malattie respiratorie. Oltre un terzo dei morti attribuiti al fumo è compreso tra i 35 ed i 69 anni di età In Italia fumano ancora circa undici milioni di persone (pari al 26% degli uomini e 17% delle donne), secondo i dati più aggiornati delle indagini condotte dall’Istituto superiore di sanità (ISS) in collaborazione con l’Istituto Mario Negri e la DOXA.

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