“Marche Ambiente”, presentato il primo report che illustra lo stato ambientale della regione
Direttore generale di Arpam: "Emerge uno stato ambientale che può dirsi in molti casi migliore rispetto alla media del Paese"
La Regione e l’Arpam presentano il primo report che fotografa lo stato ambientale delle Marche.
“Uno studio e un lavoro importantissimo – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi – perché con esso riusciamo a cogliere lo straordinario patrimonio naturale della nostra regione. L’ambiente, che già per i nostri antenati, con il loro lavoro, prima in campo agricolo, poi nel settore manifatturiero, è stato motore di sviluppo, ora non può prescindere dalla sua dimensione di sostenibilità. L’ambiente è patrimonio di tutti; è una risorsa da preservare e proprio per questo è necessario conoscerlo”.
“In vista dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), centrato in larga parte sulla transizione ecologica – ha commentato l’assessore Aguzzi – Marche Ambiente rappresenta uno strumento lodevole che propone a tutti il medesimo accesso oggettivo all’informazione ambientale. Un documento che dovrà diventare un appuntamento annuale per operare al meglio in tema ambientale”.
Nel corso del 2020 sono stati pubblicati sul sito dell’ARPAM, con cadenza mensile, alcuni indicatori ambientali che testimoniano lo stato dell’ambiente nelle Marche. L’iniziativa ha avuto molto successo, raccogliendo in pochi mesi oltre 12.000 visualizzazioni. Di qui l’idea del report, che sarà stampato in 30.000 copie e distribuito gratuitamente sabato 6 novembre con i quotidiani a maggiore diffusione regionale, oltre ad essere consultabile sul sito web dell’Arpam.
Il report sintetizza, con infografiche e un linguaggio adattato per la cittadinanza, i dati ambientali regionali. “Si realizza per la prima volta un vero e proprio Annuario dei dati ambientali – ha dichiarato Giancarlo Marchetti, direttore generale di Arpam – proponendo in modo sintetico indicatori relativamente alle diverse matrici ambientali con uno sforzo particolare in termini di chiarezza e immediata comprensione, incoraggiando al contempo i cittadini a usufruire dei dati di dettaglio e delle informazioni più approfondite presenti nel sito web di Arpa Marche”.
“Si tratta – continua Marchetti – di un patrimonio di dati ambientali importante che, come Agenzia, mettiamo a disposizione di tutta la comunità marchigiana, istituzioni, categorie economiche, associazioni, cittadini, perché ciascuno possa ‘leggere’ la situazione dell’ambiente della nostra regione, utilizzando una base di riferimento certificata, e possa agire in modo documentato secondo il proprio punto di vista”.
I dati proposti si riferiscono al 2020 o all’ultimo triennio, e sono relativi a 6 aree tematiche (aria, acqua, mare, agenti fisici, suolo, rifiuti) e 16 indicatori (per ogni area tematica, rispettivamente: PM10, PM 2,5, NO2, ozono; acque superficiali e acque sotterranee; acque marino-costiere e balneazione; campi elettromagnetici e inquinamento acustico; consumo di suolo e siti contaminati; rifiuti urbani e raccolta differenziata), correlati dalla descrizione dell’indicatore e del suo stato attuale e delle attività ad esso correlate eseguite dall’ARPAM; per ogni indicatore viene inoltre presentato l’andamento nell’ultimo quinquennio.
“Dai 536 dati ambientali raccolti – spiega il direttore Marchetti – ne emerge uno stato ambientale che può dirsi in molti casi, pur se con alcune criticità, migliore rispetto alla media del Paese, come rilevato attraverso le puntuali comparazioni con il dato nazionale, in particolar modo rispetto alla qualità dell’aria, delle acque, allo stato di fiumi e laghi, al consumo del suolo e ai rifiuti”.
“Siamo ad esempio – continua Marchetti – tra le prime regioni in Italia per percentuale di raccolta differenziata (oltre 71%); riguardo al consumo del suolo, siamo in linea con i dati nazionali; la balneazione e la qualità del mare sono a livelli ottimali. I dati degli ultimi 5 anni confermano la buona qualità dell’aria a livello generale. Solo le stazioni di rilevamento di Pesaro e Fano due anni fa hanno superato per un giorno il limite dei 35 previsti dalla legge ma questo era dovuto alla provenienza delle polveri dalla Pianura Padana, che si risentono anche nelle aree a nord delle Marche. Nell’ultimo anno tutte le 17 stazioni hanno registrato numeri inferiori ai 35 superamenti annui consentiti”.
Sempre riguardo alla qualità dell’aria, Marche Ambiente propone per la prima volta anche il confronto dei dati rilevati nelle Marche con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU; anche in questo caso i valori marchigiani mostrano performance migliori rispetto al dato nazionale.
La sezione riservata agli indicatori è preceduta da un capitolo sulla regione Marche nel complesso (dati di contesto per popolazione, territorio, economia e infrastrutture). Chiude il volume un ultimo capitolo dedicato all’organizzazione e alla attività dell’Arpam.
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