MarcheNotizie.info
Versione ottimizzata per la stampa

La Marche entrano nel Comitato tecnico Agea: più fondi per lo sviluppo rurale

Carloni: "Vogliamo evitare i problemi del passato con Agea"

1.492 Letture
commenti
campo agricolo, agricoltura, campagna, aziende agricole, sviluppo rurale

Le Marche entrano nel Comitato tecnico di Agea e vengono sostenute nella richiesta di nuovi criteri di riparto dei fondi destinati allo sviluppo rurale.

“Nella Conferenza delle Regioni che si è tenuta ieri, la nostra regione ha conseguito due importanti obiettivi non scontati, frutto della concertazione che siamo riusciti a concludere”, riferisce il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura.

La funzionaria Beatrice Guglielmi (responsabile del sistema informativo del servizio Politiche agroalimentari) è una dei tre rappresentati regionali nominati, su proposta delle Marche, nel Comitato tecnico di Agea: l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura dei fondi europei con funzioni di “coordinamento” e “pagatore”. Porterà le istanze delle tredici Regioni che si affidano ad Agea per i pagamenti, all’interno del nuovo organismo, insediato, per la prima volta, a seguito della riforma fortemente voluta dalle autonomie regionali.

“È una nomina importante, frutto della condivisione con tutte le Regioni interessate che hanno voluto indicare la nostra all’interno del Comitato – commenta Carloni – Finalmente sarà possibile promuovere una gestione condivisa delle informazioni, entrare nel merito operativo dei meccanismi di pagamento, superando i cronici ritardi nelle erogazioni che penalizzano non solo gli agricoltori marchigiani. Le Regioni avranno la possibilità di rimuovere gli ostacoli, risolvendo i problemi che tuttora sussistono“.

Sulla questione dei criteri di assegnazione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), relativi alla nuova programmazione 2021-2027, Carloni evidenzia che “abbiamo manifestato una forte volontà di cambiamento, superando criteri storici, fermi al 1999, con altri più oggettivi e meno penalizzanti per la maggior parte delle quattordici realtà regionali, comprese le Marche, che condividono la nuova impostazione. La richiesta, soggetta alla ineludibile mediazione, sostanzialmente è quella di valorizzare maggiormente la ruralità dei territori e il numero di aziende presenti. Con questa pianificazione le Marche potrebbero registrare un incremento significativo dei fondi a disposizione, superando lo squilibrio, questo sì storico, che ha sempre mortificato la potenzialità di sviluppo dell’agricoltura regionale”.

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Marche Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!