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“Giornata delle Marche, regione chiamata ancora a resistere”

Latini ha ricordato la professionalità di marchigiani come Guido Silvestri, vincitore Picchio d'Oro

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Francesco Acquaroli
“Le Marche chiamate nuovamente a resistere. Oggi per l’emergenza sanitaria, prima ancora per il terremoto, da anni per una crisi economica che inevitabilmente si acuisce ad ogni momento di ulteriore difficoltà.

Dalla coesione e da una ritrovata identità possono nascere nuove speranze per il futuro, che le istituzioni, però, dovranno saper supportare in modo adeguato affinchè  nessuno sia costretto a rimanere indietro”.
E’ il saluto del Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, per l’edizione 2020 della “Giornata delle Marche”, dedicata ad una regione che ha fatto sempre della resistenza uno dei suoi punti di forza e che oggi ringrazia i nuovi eroi, testimoni della quotidianità.
“La  storia di questi mesi – prosegue Latini –  ci ha fatto conoscere l’impegno straordinario di medici, personale ospedaliero, volontari, persone comuni che hanno offerto il loro contributo per vincere una delle battaglie più insidiose degli ultimi decenni. Per tutti la nostra riconoscenza non sarà mai abbastanza, come non potremo mai dimenticare i marchigiani che, purtroppo, quella battaglia non sono riusciti a vincerla”.
Il Presidente non manca di ricordare le professionalità che proprio nelle Marche hanno avuto modo di formarsi e di farsi conoscere a livello internazionale, come quella dell’immunologo Guido Silvestri al quale quest’anno va l’onorificenza del “Picchio d’oro”, così come deciso dall’apposita Commissione consiliare, presieduta da Carlo Ciccioli, componenti Micaela Vitri (Vicepresidente), Renzo Marinelli, Giacomo Rossi e Romano Carancini.
E in conclusione Latini focalizza l’attenzione sul periodo da dedicare alla ricostruzione, una volta fermata l’emergenza del momento,  per far ritrovare alle Marche il suo equilibrio complessivo.
“L’impegno – evidenzia – sarà notevole e dovrà necessariamente prevedere più forze in campo, progettualità ben definite, tempi certi di realizzazione, sostegni concreti. E come base di partenza dovremo necessariamente tener  conto di quanto sia cambiato il sistema in ci siamo abituati ad intervenire”.  
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