La MA7 segna nuovo massimo da Marzo: Bitcoin a 15.500
MA7: i valori più alti da Marzo. La più grande whale del semestre: Bitcoin tocca i massimi
La risposta che tutti gli investitori aspettavano: il Bitcoin che segna un nuovo massimo annuale dopo il disastroso crollo verificatosi a Marzo.
E mentre alcuni gridano al rialzo da Halving e si precipitano ad acquistare, ecco cosa hanno scoperto gli analisti.
“Sapevi che questa settimana gli indirizzi attivi di BTC hanno raggiunto un record pluriennale, e si trovano ora a livelli pari al massimo della bolla di gennaio 2018? – commenta Elias Simons, protocol operations manager presso la Bison Trails – Nell’intera storia della blockchain, gli indirizzi attivi sono stati sopra a 1 milione solo per 1,5 mesi. Interessante“.
Le previsioni aggiornate sul bitcoin hanno prospettato un notevole incremento futuro per il BTC nonostante potrebbe non trattarsi dell’inizio degli effetti conseguenti l’Halving. È necessario prestare attenzione alle evoluzioni del mercato, dunque, ma si può essere più che ottimisti in merito.
In particolar modo segnali positivi sono venuti sia dalla MA7, uno dei più importanti indicatori per chi investe in criptovalute, che dalla recente notizia di una nuova whale sui BTC.
MA7: i valori più alti da Marzo
MA7 (ovvero il All Exchange Inflow Mean) ha registrato un valore di 2, dopo che per mesi si era mantenuta entro un massimo di 1,7.
Si tratta di un segnale positivo proprio in quanto questo particolare indicatore misura la media degli afflussi diretti verso tutti gli exchange. A valori elevati dell’indicatore MA7, dunque, vengono a corrispondere particolari picchi di volume sulle criptovalute analizzate.
Volumi elevati, specialmente per mercati emergenti e relativamente piccoli come quello del Bitcoin, significa trend di mercato definito e, per chi non lo sapesse, opportunità di investimento.
Il MA7 più elevato del 2020 resta quello registrato il 12 Marzo, in corrispondenza del quale il BTC fu oggetto di un violentissimo panic selling che portò le quotazioni su alcuni exchange a scendere al di sotto dei 3.500 dollari per token.
Si tratta di uno dei picchi minimi da oltre tre anni, una vera e propria batosta per il mercato.
Sebbene i più esperti erano al corrente di questa evenienza dato lo stato complessivo dei mercati, all’epoca non pochi si pronunciarono pessimisti circa la sopravvivenza del settore delle criptovalute.
Del resto l’economia mondiale sarebbe potuta benissimo crollare in quelle settimane.
Ovviamente così non è stato e anche il BTC è rimbalzato su quei minimi. La soglia dei 10.000 dollari è stata riconquistata a distanza di circa 60 giorni.
La più grande whale del semestre: Bitcoin tocca i massimi
Cosa ha provocato questo picco della MA7?
Stando a quanto riportato dai principali osservatori di mercato, si sarebbe trattato di una whale vittima, ovvero una grossa transazione di vendita di BTC che ha sortito l’effetto contrario.
Invece di far precipitare i prezzi, infatti, le whale vittime attraggono altre whale o investitori sul titolo in quanto la fiducia nell’asset al momento dell’avvenuta transazione è ancora molto elevata.
A quanto pare è proprio ciò che è accaduto l’11 Novembre, quando in corrispondenza di un valore MA7 di 2 il prezzo del BTC ha iniziato a risalire violentemente dopo un breve ribasso. Questo è servito alla criptovaluta a segnare un nuovo massimo per il 2020, chiaro segno di ripresa del mercato e ulteriore riprova del fatto che la crisi, nel mercato delle valute digitali, sia ormai acqua passata.
Che ne è, tuttavia dell’Halving? Quando il Bitcoin inizierà la scalata verso i massimi storici?
Questa domanda resta ancora senza risposta. Attualmente, infatti, i principali investitori preferiscono ancora non esporsi.
I pareri più attendibili, dunque, rimangono cauti e ci si limita ad affermare che: “La combinazione tra trend tecnici e fondamentali positivi introduce la possibilità di un rialzo più ampio prima di fine anno. Con l’halving avvenuto solo sei mesi fa, le probabilità di un trend rialzista più sostenibile rimangono elevate.“.
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