“La sanità non è solo quella dei medici”
Gli anarchici marchigiani non gradiscono le parole del virologo Clementi
E’ comparsa sulla stampa locale una interessante intervista del virologo Clementi.
Gli argomenti affrontati sono quelli di maggior attualità, ma la narrazione fatta però non può essere condivisibile. Sui contagi in atto vengono tirati in ballo per due terzi i vacanzieri, gli emigrati (???) e i lavoratori stagionali (niente di meno!). Stando ai numeri citati da Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, si registra, in maniera differente da regione a regione, un 25 – 40% di contagi da vacanzieri di ritorno, a fronte di un 3 – 5% di contagi legati ai profughi.
Un quadro che non corrisponde a quello buttato lì dal virologo. Clementi inoltre elogia il livello di preparazione della scuola italiana, ma dimentica che la stessa è stata devastata da tagli lineari che hanno generato ricadute sul personale docente e non, sempre meno pagato e più sovraccaricato di lavoro, a scapito poi della qualità stessa dell’istruzione.
L’Italia, fra i 17 paesi più ricchi al mondo, è primo per analfabetismo di ritorno. Forse i “nostri” giovani vanno all’estero sia perché oltre alla disoccupazione e alla movida questa società non riesce ad offrire alternative se non quelle legate ad un precariato cronico.
Lungo la stessa linea di ragionamento la valutazione della sanità italiana, di cui si fanno gli elogi, a partire dai medici, definiti eroi e … basta! E gli infermieri, gli Oss, gli addetti delle pulizie? E tutti gli altri?
E poi la sanità di cui si parla non esiste neanche più sulla carta dopo decenni di tagli indiscriminati, specie a favore del profitto privato. Il personale sanitario – tutto – ha dato prova di eroismo durante le settimane più difficili della pandemia, ma è noto che in un sistema gerarchico e autoritario, quando c’è bisogno di eroi, significa che la linea di comando non è stata in grado di far fronte ai doveri per i quali è pagata e ricompensata.
Come fu a Caporetto, ma questa è un’altra storia. Oppure è la stessa storia di sempre dove gli ultimi che hanno perso il lavoro, il reddito, la salute saranno solo delle vittime presto dimenticate; altro che eroi! E per quello che ci riguarda, dopo questa pandemia non vogliamo più né eroi, né chiacchiere, ma un sistema che garantisca l’istruzione e la salute pubblica ai più bisognosi, garantisca lavori meno pesanti, più sicuri e stipendi dignitosi, per rispondere, tanto per iniziare, alla semplice domanda:
“Quanto è lo stipendio di un addetto alle pulizie eroe?”
Da
FAI – Federazione Anarchica Italiana
Sez. “Michele Bakunin” – Jesi
Sez. “Francisco Ferrer” – Chiaravalle
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