Dai medici di Torrette “un forte disapputo”
Per il "repentino cambio di passo nella riorganizzazione"
Forte disappunto da parte dei rappresentanti sindacali dei medici di Torrette in seguito al repentino cambio di passo della direzione generale per riorganizzare il comparto amministrativo; tutto dovrebbe partire anche in tempi molto rapidi e cioè dal 1° settembre.
La riorganizzazione prevederà l’attivazione e l’implementazione di numerose posizioni apicali che rappresentano un’interessante e remunerata prospettiva di carriera all’interno dell’azienda.
Tutto ciò contrasta in maniera stridente con l’atteggiamento avuto verso la dirigenza medica durante tutto il mandato iniziato nel lontano 2016.
Per i medici si è proceduto a tagli abbondanti di strutture semplici e complesse, con repentini quanto discutibili colpi di mano, tanto da farci parlare di “macelleria sociale”, riducendo moltissimo le prospettive di carriera interna per molti validi medici dell’azienda (che infatti sono fuggiti altrove)
Lavorare all’ospedale di Torrette non è stato mai così poco gratificante negli ultimi anni, non rappresenta più un punto di arrivo per i giovani medici che preferiscono accasarsi presso altre aziende e un luogo senza prospettive per i medici di comprovata e lunga esperienza.
Salta palesemente agli occhi inoltre come in tutta questa riorganizzazione presentata come efficientamento del sistema, non vi sia una implementazione dei settori che dovrebbero confrontarsi e fornire risposte in tempi corretti e sostenibili agli Operatori, per tramite delle OO.SS. che continueranno a sentirsi addurre continue giustificazioni per i mancati adempimenti dovuti dall’azienda a seguito del tanto sospirato rinnovo del contratto nazionale dei medici atteso per 10 anni e attivo da gennaio 2020!
E questa direzione prosegue in questo atteggiamento vessatorio, non paga della perdita di strutture storiche quali i reparti ospedalieri di ginecologia, neurochirurgia ed immunologia, dell’abolizione di strutture uniche in tutto il territorio marchigiano ma anche interregionale quali la immunologia clinica della mancata assegnazione della direzione da molti anni di strutture strategiche come il centro trasfusionale (dipartimento regionale) e l’emodinamica.
Soprattutto spicca l’improvvida e poco lungimirante cancellazione della struttura complessa di Virologia, proprio alla vigilia della pandemia di COVID dove nonostante tutto i medici si sono prestati ad uno sforzo enorme per poter processare ininterrottamente giorno e notte per mesi la marea di tamponi a servizio di tutto il territorio. Nessun ripensamento a riguardo: la regione chiedeva meno strutture complesse e così è stato fatto.
Sembra che la recente sovraesposizione mediatica abbia determinato un rinnovato bullismo nei confronti della classe medica, dimenticando che i tanti cantieri i macchinari più innovativi ed il personale amministrativo aiutano l’ospedale, ma che senza una classe medica motivata non si fa alcuna sanità.
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