Dubbi su legittimità dei D.P.C.M. nella legislazione per “emergenza coronavirus”
Li esprime l'avv. Saveria Mobrici (Presidente della Camera Penale Militare): "Indiscriminata applicazione di sanzioni ai cittadini"
L’Avv. Saveria Mobrici, presidente della Camera Penale Militare (www.camerapenalemilitare.it), ha espresso dubbi sull’ “indiscriminato utilizzo dello strumento dei D.P.C.M. durante l’emergenza coronavirus, utilizzo che, almeno nella materia relativa alla limitazione della circolazione e delle attività economiche potrebbe essere in contrasto con la Costituzione, poiché i D.P.C.M. non sono atti aventi forza di legge. Tale utilizzo potrebbe essere altresì configgente con le attribuzioni di potere previste dal Testo Unico delle leggi sanitarie”.
A ciò si aggiunga che, come notato dalla lettura di notizie di stampa nonché segnalato da alcuni Colleghi, in alcuni casi sarebbero state applicate sanzioni a cittadini legittimati alla circolazione dall’impianto normativo vigente o da parte di agenti privi dei poteri di legge e ciò, infine, spesse volte costringendo i trasgressori a dichiarazioni “auto-accusanti”.
In relazioni a simili casi, conclude l’Avv. Mobrici, “non bisogna mai dimenticare che anche durante una emergenza sanitaria il cittadino è titolare di inviolabili diritti quali ad esempio quello alla difesa o quello che consente al sospettato di non deporre contro se stesso. Tali principi, nell’ottica del giusto processo previsto dalla C.E.D.U. nonché anche ai sensi della nostra costituzione, non possono essere mai derogati, perché necessari per il funzionamento di uno Stato democratico”.
Roma, 28 aprile 2020
La Camera Penale Militare CPM è l’associazione italiana di rappresentanza forense che si occupa di diritto militare e diritto penale militare, in base ai principi del suo Statuto. La Camera Penale Militare persegue la promozione del profilo professionale, la formazione e l’aggiornamento specialistico dei suoi iscritti; tra gli obiettivi della stessa Camera vi sono la tutela e la promozione della difesa e della dignità di tutti gli operatori ed utenti della giustizia, in particolar modo militare, nonché il “vigilare” sul rispetto delle norme costituzionali, comunitarie ed internazionali.
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