Coronavirus, nuove disposizioni per le unità dedite ai controlli domiciliari
Disposta la formazione di un gruppo di controllo - formato almeno da due operatori - ogni 50.000 abitanti
La Regione Marche ha emanato nuove disposizioni per uniformare la composizione e le modalità operative delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) che effettuano i controlli domiciliari dei malati o sospetti contagiati di Covid-19.
Le indicazioni sono state impartire all’Asur che sta attivando le Usca presso i distretti delle Aree vaste: una Usca ogni 50 mila abitanti. Le nuove disposizioni prevedono che le unità, operative 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, siano composte da almeno due operatori (due medici o un medico e un infermiere), coordinate da un medico di medicina generale “senior”, convenzionato da più di dieci anni, anche mediante disponibilità telefonica e supportate da un pediatra di libera scelta con disponibilità telefonica.
Coerentemente con le disposizioni nazionali, queste Unità garantiscono la presa in carico dei pazienti sintomatici o sospetti che non richiedono ricovero ospedaliero ma che hanno necessità di essere monitorati. Le stesse Unità dovranno effettuare anche tamponi domiciliari dei pazienti sintomatici. Tali Unità, equipaggiate con i dispositivi di sicurezza individuali idonei, consentiranno interventi precoci, riducendo i tempi di attesa per tamponi e interventi assistenziali e prevenendo, ove possibile, l’acuirsi della malattia, riducendo, in questo modo, eventuali necessità di ricovero.
Con le nuove modalità operative, ora uniformi su tutto il territorio regionale, sarà garantita una maggiore capillarità e tempestività degli interventi.
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