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“Decreto Crescita”, le Marche chiedono confronto con il Governo sui prestiti alle Pmi

La lettera è stata inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al ministro Luigi Di Maio e al ministro Giovanni Tria

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Manuela Bora - foto Bruno Severini

L’assessora Manuela Bora, coordinatrice della Commissione attività produttive delle Regioni e delle Province Autonome, ha chiesto, a nome di tutte le Regioni, un confronto urgente con il Governo in merito alla abrogazione contenuta nel Decreto legge “Crescita” della disposizione (articolo 18 comma 1 lett r del decreto Bassanini) che consente alle Regioni di limitare l’accesso al Fondo centrale di garanzie per le Piccole e medie imprese alla sola controgaranzia.

La lettera “R”, infatti, disciplina la possibilità, per un’impresa, di accedere alle garanzie dei confidi (mutualistici o privati) o a fondi di garanzie pubbliche promosse da Regioni, i quali possono contro o cogarantirsi al fondo centrale di garanzia. Bora auspica che il confronto preventivo con le Regioni possa avvenire nell’ambito della Commissione Attività produttive della Conferenza dei presidenti.

La lettera è stata inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e al ministro dell’Economia e Finanze Giovanni Tria. L’assessora sottolinea l’importanza del meccanismo previsto nella lettera “R” operante in molte Regioni e Province autonome, che ha consentito la crescita del sistema di confidi e un effetto leva rilevante rispetto allo strumento nazionale.

La modifica prospettata nel Decreto Crescita, se confermata nel testo definitivo, risulta invece fortemente lesiva delle prerogative costituzionali regionali, trattandosi di materia di competenza concorrente e, allo stesso tempo, fortemente dannosa per l’accesso al credito delle micro piccole imprese, minando profondamente le già difficili condizioni per la ripresa economica del Paese.

La dichiarata liberalizzazione perseguita – rileva nella lettera la coordinatrice Bora – in realtà non può avvenire se non prendendo in considerazione tutti i sistemi di garanzia pubblica e privata, sia centrale che locale, al fine di perseguire l’obiettivo comune del potenziamento del mercato del credito per le imprese.

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