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Centro unico di diagnosi prenatale a Loreto, Ceriscioli: “Una scommessa vinta”

Pazienti cresciute del 58% in un anno, inaugurati due nuovi ecografi screening

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Luca Ceriscioli al centro unico di diagnosi prenatale a Loreto

“Oggi inauguriamo una innovazione tecnologica a servizio delle mamme marchigiane a Loreto nella struttura punto di riferimento per indagini di secondo livello a servizio delle donne che aspettano un bambino e hanno bisogno di approfondimenti. Qui lo possono fare contando sulle tecnologie migliori di un centro che segue oltre 1.000 casi all’anno.

Una casistica importante infatti, assicura una maggiore qualità del servizio. Per questa giunta si tratta di una scommessa vinta: abbiamo scelto di concentrare in un’unica struttura questo servizio e i risultati ci sono. In due anni 160 mamme sono venute dalle altre regioni riconoscendo il valore di una struttura che accoglie le persone in pochissimi giorni e, nel caso di bisogno, le indirizza verso le soluzioni migliori in grado di accompagnare il resto della gravidanza.

È un modo di interpretare i servizi sanitari che garantisce al massimo la mamma e il bimbo in questo caso e, più in generale, il cittadino. È questo l’obiettivo fondamentale per cui lavoriamo”. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli il 25 gennaio al Centro Unico Regionale Asur Marche Diagnosi prenatale di II livello a Loreto nel corso dell’inaugurazione di due ecografi screening di II livello che è stata occasione per fare un bilancio sui primi due anni di attività.

Presente anche l’assessore regionale Moreno Pieroni che ha ringraziato tutti gli operatori “perché – ha detto – l’impegno delle amministrazioni è importante, ma è merito soprattutto di chi ci lavora se questo ospedale è una struttura di riferimento per tutta la valle del Musone e per la costa nel periodo estivo quando l’attività, con l’arrivo dei turisti, diventa massiccia”.

“Il potenziamento della struttura – ha commentato il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini sta ottenendo un alto gradimento tra gli utenti e lo dimostrano gli ottimi risultati in termine di numero utenti e prestazioni”. “Un ospedale di comunità – ha aggiunto il direttore sanitario dell’Asur Nadia Stortiin grado di assicurare sia le prestazioni legate al quotidiano, sia quelle di eccellenza in grado di attrarre persone da fuori regione”.

Ad illustrare i numeri è stato il primario Alessandro Cecchi, responsabile del servizio. Ad oggi si sono rivolte al CUR 1.675 pazienti: 649 nel 2017 e 1.026 nel 2018 con un aumento annuo del 58%. Di queste 166 sono arrivate da fuori regione: 62 nel 2017 e 104 nel 2018 con un aumento annuo del 52%. Il tempo di attesa medio è di 4.37 giorni.

Per quanto riguarda le prestazioni, nel 2018 ne sono state erogate 6.873, il 49% in più rispetto alle 4.619 del 2017. 1.026 invece le nuove pazienti nell’anno appena trascorso con un incremento del 58% rispetto al 2017. Si sono rivolte al centro per sospetti di patologia fetale o per rischio di assunzione farmaci, per familiarità, esposizione a radiazioni o per malattie infettive contratte in gravidanza e a rischio.

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