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A Porto San Giorgio un convegno sul contrasto allo spreco alimentare

L'assessore della Regione Marche Cesetti: "Una cultura anche per ridurre le disuguaglianze"

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Fabrizio Cesetti

“Sono estremamente condivisibili gli obiettivi preposti dagli organizzatori del convegno che si mobilitano contro lo spreco alimentare per una gestione consapevole e intelligente degli alimenti.

Arginare il fenomeno dello Spreco Alimentare è divenuto ormai una necessità sociale, ambientale ed economica”: è il commento dell’assessore regionale Fabrizio Cesetti che l’11 ottobre, a Porto San Giorgio, ha partecipato a “Recupero delle eccedenze e contrasto allo spreco alimentare prospettive, tendenze, nuovi progetti”, l’evento formativo e informativo per approfondire il significato di spreco alimentare e per fornire a chi opera nei servizi veterinari nuovi strumenti e conoscenze.

Cesetti ha espresso l’auspicio che si coinvolgano i giovani“per appassionarli alla cultura del contrasto allo spreco alimentare che da problema deve diventare opportunità anche per ridurre le tante disuguaglianze sociali presenti nel nostro tempo”. La Regione Marche “ci crede e si è sempre attivata anche per orientare politiche di economia circolare perché le ritiene strategiche per una crescita economica, occupazionale, degli investimenti e dell’equità sociale compatibile con l’equilibrio delle risorse naturali.

L’economia circolare, infatti, non significa solo salvaguardare l’ambiente – aggiunge l’assessore – ma si pone l’obiettivo di abbandonare il concetto lineare di produrre, consumare e scartare per incentivare invece l’applicazione dei metodi circolari che sono basati sul ridurre, riusare e riciclare”. In Italia, dove si produce un volume complessivo di pasti che sfiora il miliardo e mezzo, con un fatturato di circa 6,5 miliardi di euro all’anno, il problema spreco è evidente.

A distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore in Italia della Legge n. 166/16 (c.d. Legge Gadda) anche la Regione Marche, con la Legge del 13 novembre 2017 n. 32, promuove la realizzazione di interventi di economia solidale e di lotta agli sprechi alimentari con l’obiettivo di tutelare le fasce più deboli della popolazione e stabilisce la priorità di recupero di cibo da donare alle persone in stato precario socio-sanitario.

La normativa anti-spreco introduce misure di semplificazione, armonizzazione ed incentivazione per l’utilizzo di alimenti invenduti e invendibili. Per rispettare gli standard igienico-sanitari e garantire i criteri di Sicurezza Alimentare è necessario il ruolo attivo della Sanita Pubblica Veterinaria in qualità di Autorità Competente, sensibile alle difficoltà delle categorie deboli e garante di fronte alle criticità che possono emergere tra il sostenere il recupero degli alimenti e le normative vigenti in materia igienico-sanitaria.

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