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M5S su Aerodorica: Assenza di controllo da parte della Regione Marche

Gianni Maggi: "Imperdonabile assenza di controllo da parte della Regione Marche"

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Gianni Maggi

Dopo un anno e mezzo di lavoro, arriva in Consiglio Regionale la relazione della Commissione d’Inchiesta sull’Aredorica S.p.A.. I portavoce del Movimento 5 sStelle evidenziano come il fallimentare controllo che avrebbe dovuto fare la Regione Marche sia una delle maggiori cause di questo fallimento.

Gianni Maggi: “La sintesi emblematica di come la Regione Marche abbia gestito ed esercitato il controllo come socio di maggioranza di Aerdorica possiamo trovarla nelle prime pagine della relazione finale del Consulente della Commissione d’inchiesta.

Infatti, quando la Segreteria generale, alla richiesta del Presidente della Commissione di prendere visione delle relazioni sull’attività svolta da Aerdorica che la Giunta regionale doveva redigere ogni anno, risponde che per il periodo 2005/2017 non ve n’è traccia, si comprende come possa essersi determinata la situazione che l’ha portata oggi all’istanza di fallimento. La relazione annuale è imposta dall’articolo 7 della legge regionale 6/1986.

Le Giunte regionali che si sono succedute dal 2008 al 2016 hanno erogato alla società Aerdorica 34 milioni di euro senza informare nessuno di come questo denaro pubblico veniva speso dalla società che gestisce l’aeroporto di Falconara. Non c’è stato un controllo mirato e approfondito soprattutto nei riguardi dei criteri di valutazione delle poste iscritte in bilancio, con risultati non veritieri, tant’è che non è affatto azzardata l’ipotesi del reato di falso in bilancio.

Sull’argomento trattativa Novaport, la Commissione ha ascoltato nelle audizioni tutto e il contrario di tutto, ma la sintesi è che, nonostante fossero stati chiamati in Aerdorica due figure apicali della Giunta regionale per gestire la vendita della maggioranza all’acquirente privato, la trattativa è naufragata per il parere negativo di Enac prima e del Ministero poi. Risvolto doloroso e preoccupante è quello del personale che è chiamato ora a pesanti sacrifici pur di mantenere il posto di lavoro.

Per l’aumento di capitale di 20 milioni, che attende il parere della Commissione Europea, non c’è un piano industriale adeguato da cui risultino concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico e di quello finanziario. Le cifre che contiene fanno sorgere dubbi sulla sua concreta tenuta visto che non ci sono indicate uscite per investimenti, come non è indicata neppure la cifra di 3.280.000 euro del verbale elevato dalla Guardia di Finanza.

Questo lo dice la Commissione Europea ad agosto, a cui era stato richiesto di sbloccare i soldi della Regione, che ha recapitato ad Aerdorica, 35 domande di chiarimento perché ha ritenuto il piano di ristrutturazione industriale incompleto con una narrazione fatta di ipotesi senza supporto di dati, di prove concrete, di motivazioni e stime attendibili.

La fragilità circa il futuro di Aerdorica è evidente. Una società strutturalmente in perdita che è stata mascherata negli anni da bilanci non veritieri, con un avvicendamento continuo di amministratori molti dei quali inadeguati e alcuni perseguiti penalmente, con un mancato controllo da parte del Collegio sindacale, ad eccezione dell’ultimo, della Società di revisione, ma soprattutto con una colpevole e imperdonabile assenza di controllo da parte della Regione Marche, socio di maggioranza, che ha sperperato in modo irresponsabile decine di milioni di euro di denaro pubblico”.

Anche il portavoce Piergiorgio Fabbri è intervenuto in sede di Consiglio: “Dalle ricostruzioni eseguite vengono confermate e provate le due enormi criticità evidenziatesi in questi anni anche agli occhi del comune cittadino: una sconcertante continuità nella malagestione amministrativa ed operativa di Aerdorica, che è sfociata in comportamenti perseguibili civilmente e penalmente, e l’assoluta assenza di controllo e indirizzo strategico da parte della Regione sulla società.

Tra i numerosi soggetti coinvolti nella disastrosa vicenda di Aerdorica, è difficoltoso trovarne di innocenti. Abbiamo riscontrato alcuni amministratori incompetenti, o negligenti, o disonesti, o combinazioni di questi, che sono stati fatti avvicendare troppo velocemente l’uno all’altro, probabilmente per rendere difficoltosa l’individuazione delle singole responsabilità; dipendenti spesso sovra-pagati, o mal qualificati, o destinati a mansioni non confacenti; sindacati troppo a lungo addormentati… tanto ci pensa la regione a salvare la situazione…; organi di controllo come il Collegio Sindacale o le società di revisione risultate di sovente distratti o superficiali; politici e imprenditori, nelle vesti direttive, incapaci di fornire indirizzi strategici o privi di una visione politica sul settore trasporti.

La società è stata in leggerissimo utile per soli 3 anni sugli ultimi 11, registrando evidenti perdite negli ultimi 6 anni; il debito è più che raddoppiato nell’ultimo decennio; il costo del personale è oscillato senza un preciso trend di riduzione; il numero di passeggeri annuo si è attestato per metà del periodo sotto il mezzo milione.

Nel 2017 Aerdorica ha perso oltre 21 ML ed ha accumulato un debito di oltre 42 ML, che prima o poi la regione dovrà pagare.In questo scenario desolante ogni impegno finanziario riversato a favore di Aerdorica si è dimostrato inefficace; tra il 2008 e il 2016 sono stati erogati 34 milioni, allo stato attuale se ne vogliono erogare ulteriori 25.

Esistono problemi socio-geografici e strutturali: il bacino di utenza geografica non presenta per propria natura una richiesta di servizio superiore a quella mediamente riscontrata in questi anni (mezzo milione di passeggeri), che risulta la metà del target individuato per il raggiungimento del pareggio economico, traguardato in circa 1 ML annuo di passeggeri.

Inoltre il sovra-dimensionamento della struttura edilizia in relazione al traffico registrato, impone l’utilizzo di un numero eccessivo di personale ed incrementa i costi di gestione. È convinzione diffusa tra gli esperti del settore che il disavanzo tipico di aeroporti di questa dimensione si attesti intorno a circa 2 milioni all’anno.

Si aggiunga il fattore esterno di concorrenza degli aeroporti di Rimini, Perugia e Pescara che erodono il bacino geografico afferente alle Marche e i due grandi poli nazionali di Bologna e Roma che contornano l’intero centro Italia, per capire facilmente come solo una struttura ben caratterizzata, che svolga attività sinergiche con il territorio e ben gestita possa sopravvivere.

Nulla però è stato fatto, non solo dalle giunte precedenti ma anche dall’attuale, dopo tre anni di governo, per cercare di risolvere strutturalmente i problemi che hanno portato Aerdorica all’istanza di fallimento. Questa giunta non ha visione strategica e capacità amministrativa, in piena continuità con le gestioni precedenti, e deve essere sterilizzata affinché smetta di fare danni che i cittadini marchigiani sono costretti a ripagare con i loro soldi”.

Dal Movimento 5 Stelle

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