Legacoop Marche, sviluppo e coesione sociale la ricetta per superare la crisi
Confronto su come oltrepassare le conseguenze della crisi economica nelle Marche
Far coesistere lo sviluppo economico con la coesione sociale. E’ questo l’obiettivo e il tema principale per valorizzare una regione, che ha già nella sua struttura sociale un forte elemento coesivo, e promuovere la fuoriuscita dalla stagnazione economica.
Il messaggio lo ha lanciato Legacoop Marche con la tavola rotonda “Le Marche oltre la crisi: tra competizione e coesione”, che si è svolta nella Sala di Confidicoop Marche ad Ancona. L’incontro fa parte del percorso di formazione per i nuovi dirigenti delle cooperative aderenti organizzato dall’associazione con Generazioni Marche e 4Form.
“La cooperazione può svolgere un ruolo fondamentale perché, per sua natura, mette insieme persone per produrre ricchezza – ha detto Gianfranco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche –, una ricchezza che si riverbera sulla comunità e sulla coesione. Questo è l’orizzonte e l’opportunità che ci poniamo per uscire dalla crisi“. Nel pensare al futuro delle Marche, ha aggiunto Alleruzzo, “dopo dieci anni dall’inizio della grande crisi, dobbiamo progettare un cambiamento che comprenda sviluppo economico e benessere sociale“.
Marco Marcatili, responsabile sviluppo Nomisma, ha ricordato come “le Marche siano ancora in controtendenza su una ripartenza nazionale avvenuta fra il 2016 e il 2017, secondo Banca d’Italia”. Una regione, ha detto Marcatili, che ha “tre aree di crisi industriale complessa, Ascoli Piceno, Fabriano e adesso anche Fermo” e che è passata ad essere caratterizzata da “un’economia di distretto ad una delle eccellenze, di imprese che però devono cercare di portarsi dietro anche le altre aziende creando dei contratti di filiera“ ma anche una regione che può contare su “una rete sociale molto importante”.
Le Marche oltre la crisi significa anche superare le conseguenze del dramma del terremoto. “Quello che stiamo cercando di fare non è ricostruire muri ma comunità – ha detto il presidente della Regione, Luca Ceriscioli –, per superare il sisma, elemento di forte crisi da cui, però, dobbiamo cercare di trarre le opportunità che ne possono derivare”. E ricostruire, ha aggiunto Ceriscoli, “significa mantenere un tessuto sociale coeso, specie nelle aree interne, restituendo i beni, per il loro uso, meglio di come erano prima”.
Ma per andare oltre la crisi, oltre alla valutazione dei fatturati delle aziende, ha sottolineato Pietro Marcolini, presidente Istao, “occorre analizzare l’organizzazione interna e i valori a cui s’ispirano le imprese di successo, come elementi comunitari e di coesione, la sostenibilità, i buoni rapporti di lavoro e ambientale, che producono performance e rendimenti economici con differenziali superiori. Questi fattori, oltre alle ricette tradizionali legate alla tecnologia e alla crescita digitale, dalla produzione al consumo, connotano il nuovo sentiero di sviluppo post crisi”.
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