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Patto dei sindaci dei comuni delle Marche per clima ed energia, altre tredici adesioni

Sono 64 le municipalità firmatarie. Bora: "Obiettivo 100 per cento"

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Una delle firme del patto per clima e ambiente

Sono 64 i Comuni marchigiani che aderiscono al Patto dei sindaci per il clima e l’energia. Ai 51 già presenti, se ne sono aggiunti altri 13 che oggi hanno firmato l’intesa in Regione.

Partecipano al progetto europeo “Empowering-H2020”, coordinato da Sviluppo Marche (Svim) che ha attivato un tavolo territoriale per le politiche energetiche sostenibili e un’assistenza mirata per raggiungere gli obiettivi prefissati: riduzione delle emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030, miglioramento dell’efficienza energetica e uso di energie rinnovabili per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

I nuovi Comuni aderenti sono: Altidona, Campofilone, Fano e undici Comuni coordinati dal Consorzio intercomunale servizi (Cis) Vallesina (Castelbellino, Castelplanio, Maiolati Spontini, Mergo, Monte Roberto, Montecarotto, Poggio San Marcello, Rosora, San Paolo di Jesi, Serra San Quirico, Staffolo).

Un anno e mezzo fa i Comuni aderenti al Patto erano 16 (tra cui Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro, Urbino, Senigallia, Fabriano, Jesi) e rappresentavano già un terzo della popolazione marchigiana. La firma è avvenuta nell’ambito del primo dei due incontri tematici dedicati alla definizione del Piano di azione per l’energia sostenibile (il secondo si terrà lunedì 23 luglio presso la Sala Verde di Palazzo Leopardi della Giunta regionale).

“È stato raggiunto un risultato importante, un ulteriore passo in avanti, ma il traguardo dovrà essere il 100 per cento delle adesioni, ha commentato l’assessora all’Energia Manuela Bora, ambasciatrice del Patto dei sindaci. “Il ruolo dei Comuni è fondamentale nella riduzione dei gas serra. Conoscono i problemi, le esigenze, sono gli enti locali più vicini ai cittadini che vanno coinvolti per tradurre gli impegni in azioni e investimenti”.

Dai piccoli Comuni, ha detto il presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi, “viene la spinta per realizzare le buone pratiche dal basso. Il Patto ha il pregio di valorizzare quanto di buono le piccole realtà stanno portando avanti sul territorio”. Ha citato l’esempio dell’Adriatica: “Una cicloviaimportante per tutta la mobilità dolce delle Marche”, che favorisce la interconnessione tra costa ed entroterra, contribuendo a ridurre i consumi energetici.

Quella dell’adesione dei sindaci, ha evidenziato la francese Eloide Bossio, referente del Patto presso Bruxelles, “è una storia di successo che sta avendo sempre più rilevanza nelle politiche europee e nella destinazione dei finanziamenti. Lanciato dieci anni fa, il Patto sta registrando risultati superiori alle aspettative. Oggi 7.500 Comuni europei hanno sottoscritto l’adesione, con un entusiasmo crescente da parte delle piccole realtà.

Va superato il conflitto tra ambiente ed economia, per investire nella formazione degli imprenditori del clima”. L’amministratore unico Svim Gianluca Carrabs ha posto l’accendo sull’adesione odierna dei consorziati Cis: “Sperimentano una pianificazione sovracomunale che sarà un modello e farà da esempio virtuoso per stimolare altri Comuni a partecipare”.

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