“Rinviare al 2015 e rivedere i parametri per l’applicazione dell’Imu agricola“. E’ quanto dichiara Emanuele Lodolini, deputato Pd, ricordando che la legge numero 89 del 2014 prevede l’emanazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il dicastero dell’Agricoltura, dei parametri per l’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli.

“Se venissero confermati gli attuali parametri sarebbero esclusi dall’imposta i comuni sopra i 600 metri – dichiara Lodolini – mentre sarebbero tassati, completamente o parzialmente, i terreni situati in tutti gli altri territori. Ma è un parametro surreale perché non si può ignorare l’altimetria di un Comune nel prendere in considerazioni agevolazioni sull’Imu sui terreni agricoli. Né possono essere esclusi dalle agevolazioni terreni agricoli che si trovano sopra i 600 metri, ma rientrano dentro i confini di un Comune la cui sede si trova ad un’altitudine inferiore. Sembra il gioco delle tre carte. Che fine fanno i principi di equità e di tassazione rispetto al reddito sanciti dalla Costituzione?”

La sospensione dell’Imu agricola è già stata oggetto di numerose interrogazioni di esponenti del Partito Democratico e di altre forze politiche e di un apposito ordine del giorno del Pd recentemente approvato alla Legge di Stabilità.

“Voglio sperare – aggiunge Lodolini – che si tratti solo di voci incontrollate; se così fosse, il ministero non perda altro tempo e anziché temporeggiare emani subito il decreto, chiarendo così ogni dubbio sulle sue effettive volontà“. Per queste ragioni il parlamentare anconetano, assieme ad altri colleghi, ha posto con forza la questione al ministero, chiedendo di “rimediare a questo errore che colpisce proprio soggetti come gli agricoltori e i Comuni del nostro territorio che, invece, dovrebbero essere aiutati e sostenuti nella fondamentale opera di presidio del territorio che svolgono“.