Longevità attiva, firmata in Regione la Dichiarazione per il metodo Montessori
La cura degli anziani con disturbi cognitivi, attraverso un progetto internazionale di ricerca e sperimentazione
Gli anziani con demenza curati con le tecniche e l’umanità del metodo Montessori, all’interno di strutture agricole finanziate con il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014/2020: è la sfida che la Regione Marche, l’Inrca, il Centro internazionale Montessori di Perugia e la Fondazione Chiaravalle Montessorilanciano attraverso una ricerca e una sperimentazione internazionale.
Il tema è stato oggetto del Convegno “Longevità attiva in ambito rurale. L’anziano al centro di un progetto di vita” che si è svolto, lo scorso 22 settembre, nella città natale di Maria Montessori, nell’ambito delle iniziative del Psr. La giornata si era chiusa con la stesura di un documento, la “Dichiarazione di Chiaravalle” che è stato firmato oggi, presso la sede della Giunta regionale, dai partner italiani.
Seguiranno poi le sottoscrizioni delle parti internazionali: strutture statunitensi e francesi che già applicano il metodo nella gestione della demenza. I firmatari contribuiranno, con i dati scientifici della propria esperienza, a elaborare modelli (format) di accompagnamento dell’anziano che valorizzino, attraverso il metodo e il pensiero Montessori, le capacità cognitive residue e il mantenimento della qualità di vita anche nella terza età. “La Regione ha investito molto, negli ultimi anni, sulle opportunità offerte dall’agricoltura sociale – ha detto la vice presidente Anna Casini – Con il supporto scientifico degli enti competenti, abbiamo avviato nuovi modelli di azienda agricola: dopo gli agrinido e una sperimentazione sulla longevità, puntiamo ora a sviluppare una ricettività di servizio per le persone affette da demenza. L’ambiente rurale, abbinato alla metodologia montessoriana, può riattivare canali di comunicazione che si pensavano compromessi. In Italia le Marche sono la prima Regione che puntano a migliorare i servizi per gli anziani sfruttando le opportunità e gli stimoli offerti da un’azienda agricola”.
Secondo Fabrizia Lattanzio (direttore scientifico Inrca), “l’agricoltura sociale offre gli strumenti per contaminare le diverse realtà esistenti nelle Marche. L’Istituto garantisce il rigore metodologico necessario per esportare il format anche in altri ambiti, dal momento che l’approccio geriatrico e quello montessoriano lavorano, entrambi, su tutta la dimensione della persona”. Alfio Albani (Fondazione Chiaravalle Montessori), ha parlato di “una iniziativa coraggiosa, avviata nelle Marche, che si basa su nuove forme di sperimentazione, sviluppata attraverso contaminazioni diverse, ma tutte legata alla cultura contadina che contraddistingue l’identità marchigiana”.
Luciano Mazzetti (presidente Centro internazionale Montessori) ha spiegato che “i risultati sulla demenza senile si possono ottenere lavorando sulle tracce della memoria con la forza educante della natura che richiama le nostre esperienze, perché veniamo educati più dalle cose che dalle parole”.
In base alla dichiarazione siglata, il Centro Montessori di Perugia istituirà il Tavolo permanete di confronto che validerà i percorsi assistenziali, mentre la Regione Marche metterà a disposizione le opportunità offerte dal Psr, nel triennio 2018-2020: presso imprese agricole o strutture pubblico o private, verranno avviati progetti di sperimentazione del format. Una prima fase “pionieristica” di agricoltura sociale, con la collaborazione del Inrca, ha già fornito risultati significativi che verranno ora codificati attraverso un’esperienza di respiro internazionale. Prima dell’appuntamento di Chiaravalle, il tema del pensiero montessoriano collegato alla longevità era stato affrontato nei Convegni di Perugia (2015), Bruxelles e Parigi (2016).
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