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Stagione venatoria 2017, l’assessore Pieroni fa il punto sull’apertura della caccia

"E' stato riconosciuto come il migliore in Italia per la sua strutturazione equilibrata"

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Equilibrio e condivisione con tutto il sistema venatorio, ambientalista e agricolo, a salvaguardia del territorio regionale: nell’imminenza dell’apertura della stagione venatoria 2017/18, l’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni ha illustrato il calendario e le novità, il piano faunistico venatorio regionale e lo statuto unico degli ambiti territoriali di caccia (ATC), braccio operativo della Regione Marche.

Il calendario venatorio “è stato riconosciuto come il migliore in Italia per la sua strutturazione equilibrata” ha anticipato Pieroni. “La Regione aveva già previsto un orario ridotto per un totale di ore complessive inferiore e con un periodo di riposo nelle ore centrali, quelle più calde, importantissimo per molte specie.  Questo a testimonianza dell’attenzione della Regione nel rispetto di un prelievo sostenibile e coerente con la normativa”. Il calendario è la sintesi di un documento unitario proposto dalle associazioni venatorie: apertura generale il 17 settembre, si conclude il 26 novembre, le preaperture sono previste per il 2,3,6,9,10,11,13 settembre per alcune specie. La caccia al cinghiale inizia intorno alla metà di ottobre come da calendario.

Il Piano Faunistico Venatorio viene per la prima volta elaborato dalla Regione Marche a seguito del trasferimento delle competenze in materia di fauna e caccia dalle Provincie alla Regione. “Uno strumento di fondamentale importanza – ha detto Pieroni – per avviare una nuova programmazione quinquennale su tutto il territorio regionale. L’obiettivo è di tutelare e incrementare la fauna attraverso un prelievo venatorio sostenibile, nel rispetto delle attività agricole ed ambientaliste.  Verrà definita la pianificazione di tutti gli istituti faunistici, verranno individuate modalità omogenee di gestione faunistico-venatoria, nel rispetto delle consuetudini locali, verranno poste le basi per definire scelte future in rapporto alle conoscenze e ai dati raccolti con metodi scientifici”.

Il processo di elaborazione ed approvazione del Piano verrà supportato da funzionari e tecnici qualificati e la collaborazione e il coinvolgimento di tutte le categorie interessate quali Ambiti Territoriali di Caccia, Associazioni Venatorie, Associazioni Agricole e Associazioni Ambientaliste, oltre agli Enti locali.

Dall’analisi delle informazioni si procederà a definire la nuova programmazione attraverso un percorso partecipativo. Il Piano sarà accompagnato dal Rapporto Ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica (D.Lgs. 152/2006) che conterrà la Valutazione di Incidenza (D.P.R. 357/97), per garantire un adeguato livello di tutela dei beni naturali in particolare nelle aree della Rete Natura 2000. Per realizzare il Piano Faunistico Venatorio, accompagnato dal Rapporto Ambientale, la Regione ha già avviato la procedura individuando l’adeguata copertura finanziaria. Il fine è di poter disporre del nuovo Piano entro un anno e mezzo circa quale avvio di una nuova e qualificante fase di gestione faunistica per un prelievo venatorio sostenibile e gratificante, rispettoso della tutela della natura e delle produzioni agricole” ha dichiarato l’assessore.

Al via poi la proposta di Statuto unico regionale per gli Ambiti Territoriali di Caccia. Atto auspicato da tempo e “necessario in seguito al passaggio delle competenze dalle Province alla Regione riducendo gli interlocutori in un’ottica di maggiore efficacia e operatività, con il target fondamentale di uniformare e gestire in sintonia la caccia” chiarisce Pieroni.

L’obiettivo è fornire agli AATTCC una traccia comune su cui fondare i propri statuti ed assicurare le stesse modalità di funzionamento degli organi definendo le competenze e le responsabilità. “La nostra proposta di Statuto – spiega – definisce in modo chiaro gli scopi dell’Associazione e la sua durata, descrivendo gli organismi sociali, le loro elezioni e le modalità di funzionamento. Allo stesso tempo sono garantite le procedure essenziali per la partecipazione, la sostituzione o la revoca dei relativi membri cercando di salvaguardare le effettive rappresentanze che operano sul territorio. Un vero e proprio tessuto operativo riconoscibile in ogni parte della regione non solo da chi opera ma anche dai singoli cacciatori, agricoltori o ambientalisti che normalmente e quotidianamente si interfacciano con noi e con gli Ambiti Territoriali di caccia. Ora, dopo un imminente confronto con gli aattcc, la parola passerà alla Giunta che, sentita la Commissione consiliare, approverà questo importante documento in tempi brevi: l’iter si conclude entro il 2017”.

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