Marche: meccanica pesarese e gli strumenti di Castelfidardo trainano l’export
“A rallentare l’export regionale è stata la frenata subita nei mercati emergenti"
La meccanica pesarese e gli strumenti musicali di Castelfidardo trainano l’export, ma non invertono un trend che vede penalizzati quasi tutti i distretti marchigiani, penalizzati dal terremoto.
Il quadro dell’indagine di Intesa San Paolo non è consolante: ancora in calo l’export dei distretti delle Marche: il primo trimestre del 2017 si è chiuso con una variazione del -3,2%. “A rallentare l’export regionale – commenta Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – è stata la frenata subita nei mercati emergenti (-4% le esportazioni) e in particolare verso India, Turchia, Repubblica Ceca e Arabia Saudita. Di contro segnali confortanti arrivano finalmente dalla Russia che diventa il mercato emergente dove si registra la maggiore crescita di export in questo inizio 2017 (+11,3%). Si evidenza, anche, un calo dell’export verso i mercati maturi (-2,7%), a causa della frenata delle vendite in Austria e Stati Uniti, mentre continua il buon andamento in Svizzera.”
In crescita l’export delle macchine utensili e per il legno di Pesaro (+17,3%) e la jeans valley del Montefeltro (+7,9%) . Stabili le calzature di Fermo (-0,3%), ha chiuso, invece, il primo trimestre 2017 in territorio negativo l’abbigliamento Marchigiano (-2,5%).
Secondo trimestre consecutivo in calo per il cartario di Fabriano (-10,6%). Inizio 2017 negativo per le aree distrettuali del sistema casa. Le cucine di Pesaro (-12,6%) sconta perdite in quasi tutti i principali mercati di sbocco. Anche il distretto delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano chiude in calo (-21%), a causa degli arretramenti subiti in molti sbocchi commerciali, soprattutto in Francia e Regno Unito.
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