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PD Marche a rischio “emorragia democratica” dopo l’addio del capogruppo Busilacchi

La senatrice Fabbri: "Serve una discussione urgente sulla linea del Partito Democratico e sulle alleanze"

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Camilla Fabbri

C’è fermento nel Partito Democratico delle Marche dopo la decisione del capogruppo in Consiglio regionale Gianluca Busilacchi di lasciare il Pd per approdare a MDP. Fermento che si è tradotto in semplici prese di atto, in espressioni più forti nel web e in richieste ufficiali di incontri politici regionali.

Proprio su questo versante si è incentrato l’intervento della senatrice marchigiana del Pd Camilla Fabbri: “La scelta di Gianluca Busilacchi conferma l’urgenza di una discussione sulla linea politica nazionale del nostro partito“.

Fabbri si è anche concentrata su una diversa visione politica che mira a dialogare internamente anziché dividersi. “Non condivido l’idea di lasciare il Pd: se non si è d’accordo con il percorso intrapreso, si porta avanti una battaglia interna per le proprie idee. Il nostro popolo non vuole le scissioni ma l’unità del centrosinistra contro le destre e i populismi“.

Una scelta dunque difficile anche per lo stesso Partito Democratico regionale delle Marche, alle prese ora con il rischio che anche altri seguano l’esempio dell’ex capogruppo in consiglio e si affianchino a lui in ‘Articolo UNO – Movimento Democratico e Progressista‘.
Motivo per cui la stessa senatrice Fabbri ha chiesto “al nostro segretario e alla nostra dirigenza di impegnarsi a un confronto interno. Un confronto che non deve essere percepito come una delegittimazione, ma come un momento di chiarezza e di arricchimento della nostra comunità. Da tempo assistiamo a una lenta e continua “emorragia democratica” con elettori e militanti che si stanno allontanando dal partito. La preoccupazione è che questo atteggiamento di autosufficienza e di scarso ascolto, soprattutto di fronte a quanti di noi pongono il tema questione sociale, possa continuare a determinare un allontanamento della nostra base“.

Serve dunque – conclude – una discussione interna che riguardi anche le alleanze. La questione infatti non è secondaria, perché rimanda al grande tema del programma che, come Pd, vogliamo realizzare. Per noi la strada è quella di un centrosinistra aperto, plurale e civico che abbia come suo primo impegno il contrasto alle disuguaglianze. Vogliamo essere il Pd, alternativa vincente alla destra e al Movimento 5Stelle“.

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