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Presentato il piano strategico dell’AOU ospedali riuniti di Ancona

283 progetti innovativi, 300 nuove assunzioni e 40 milioni di investimenti

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Ospedale di Ancona-Torrette

Ben 283 nuovi progetti, 40 milioni di investimenti e 300 nuove assunzione per aprirsi, progettare, cambiare e condividere. Su queste quattro linee di azione si sviluppa il Piano strategico dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona presentato nella sede di Torrette dal direttore generale Michele Caporossi al fine di definire le priorità e gli obiettivi per il triennio 2017.

Alla presentazione sono intervenuti il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi.

Parliamo – ha detto il presidente Ceriscioli – di un polo attrattivo che, attraverso il suo piano strategico, mette sempre più in chiaro la propria missione e il proprio ruolo che negli anni si era un po’ disperso. Gli Ospedali Riuniti sono un’azienda in grado di dare tutte le risposte ai problemi più importanti che riguardano i marchigiani e sono la realtà che dialoga più direttamente con l’Università e quindi un grande centro di formazione con le tecnologie più avanzate per poter soddisfare i bisogni. Rendere consapevoli di tutto questo i marchigiani e restituire identità a questa struttura, significa rafforzare l’intero servizio sanitario regionale. Nel 2107 non abbiamo avuto nessun taglio. E’ un anno in cui abbiamo un picco di risorse in sanità e più personale di quanto potremmo avere (nel 2016 sono state assunte oltre 3mila persone) e abbiamo investito molto nella tecnologia e nel rinnovamento delle apparecchiature. Un anno di crescita quindi, in controtendenza, e ci aspettiamo dalle strutture ospedaliere e dai servizi una risposta importante in termini di produzione. Questo significa dare spazi al cittadino accorciando le liste attese e risposte rapide e di qualità grazie al rinnovamento tecnologico”.

Il Piano Strategico mette in risalto un’Ospedale vivo, concentrato su alcune priorità che ne rafforzano e ridefiniscono il ruolo all’interno della comunità che è chiamato a servire. Il contesto di riferimento, anche internazionale, vede una sempre maggiore affermazione delle reti cliniche territoriali, ovvero di ospedali che lavorano in sinergia offrendo ai cittadini servizi di alta e bassa specializzazione, una attenzione sempre più marcata verso la prevenzione oltre che la cura, un ruolo attivo del paziente e della famiglia nella scelta del percorso di cura e investimenti che sempre più saranno legati ai risultati raggiunti in termini di benessere della popolazione.
Il programma, illustrato dal direttore Caporossi, è concentrato su quattro punti:

• Aprirsi. Gli Ospedali Riuniti intendono rafforzare il proprio ruolo come punto di riferimento di una rete assistenziale regionale, in cui è affidato loro il ruolo di sviluppare la capacità di risposta in termini quali-quantitativi dei servizi ad alta specializzazione come il Dipartimento di Emergenza-Urgenza, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, la neurochirurgia, il Centro Regionale Trapianti, la chirurgia toracica, la chirurgia maxillo-facciale, le alte specialità ostetriche e pediatriche che risiedono nell’Ospedale Salesi etc.. Obiettivo: evitare che i marchigiani scelgano di curarsi fuori regione, e attrarre cittadini delle regioni limitrofe. Contemporaneamente l’Ospedale mantiene il proprio ruolo verso l’area urbana di Ancona. Gli ospedali riuniti considerano la presenza dell’Università come un’indispensabile linfa per la formazione dei medici e delle altre professioni sanitarie, nonché come componente essenziale per la ricerca clinica.

• Progettare. La direzione ha già raccolto 283 progetti di rinnovamento frutto delle proposta degli operatori sanitari, selezionando quelli strategici e dando attuazione o avvio a oltre un terzo di essi in meno di un anno. Si associa a questo anche il piano assunzioni che è stato recentemente approvato dalla Regione con oltre 300 assunzioni aggiuntive, al netto degli oltre 250 pensionamenti, tutti rimpiazzati, e che avrà dopo anni di bassi investimenti, l’effetto di “ringiovanire” e rafforzare il patrimonio umano e professionale dell’azienda. E’ stato avviato un poderoso programma di investimenti in tecnologie sanitarie, adeguamenti strutturali oltre che infrastrutture informatiche per oltre 40 milioni di euro, in aggiunta al grande programma regionale di edilizia sanitaria riguardante la costruzione del nuovo Ospedale Pediatrico Specializzato Salesi nell’area di Torrette.

• Cambiare. L’Ospedale di Ancona, in connessione con l’Università e ove possibile con un cluster di imprese che intendono investire sulla buona sanità punta sulla ricerca applicata e sull’innovazione tecnologica per migliorare il livello dei servizi offerti al cittadino. Molto è stato già fatto, a partire dal progetto unico in Europa per robotizzare la produzione dei farmaci liquidi, rendendola sicura, sostenibile e veloce. Si punta soprattutto allo sviluppo della medicina di precisione e il raddoppio degli interventi svolti con metodologie chirurgiche innovative e mininvasive, come la videolaparoscopia e la chirurgia robotica che raddoppieranno nei prossimi anni passando dagli attuali 1500 interventi a 3000 alla fine del triennio.

• Condividere. La trasparenza come metodo. Da anni l’Ospedale ha avviato la rendicontazione trasparente (bilancio sociale e reporting integrato), che intende proseguire. Per favorire ulteriormente il dialogo e l’apertura con gli stakeholder, verrà creata una web tv aperta ai cittadini e finalizzata a comunicare sia all’interno che all’esterno in tempo reale anche attraverso i social networks.

Anche l’elaborazione del piano strategico è frutto della collaborazione avviata con il Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, quanto al supporto metodologico del Lab@AOR il laboratorio per l’innovazione che vede collaborare l’ospedale con l’impresa Loccioni, che ha contribuito volontariamente con le idee e visioni proprie di un’azienda marchigiana che ha nel proprio DNA la progettazione del futuro.

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