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Raccolta differenziata e ambiente, nuovo piano per le Marche

Le linee verso il 2020: meno rifiuti in discarica, no a nuovi impianti, esclusi gli inceneritori

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raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani

La Giunta regionale ha adottato la proposta di Piano per la gestione dei rifiuti e il relativo Rapporto ambientale: documenti che delineano gli scenari della produzione, della raccolta e della gestione integrata dei rifiuti fino al 2020.

L’adozione consente l’avvio della fase partecipativa della Valutazione ambientale strategica: i soggetti pubblici e privati interessati potranno presentare le proprie osservazioni (o i propri pareri, se istituzionalmente competenti) entro sessanta giorni, dopo la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.

Il Piano – evidenzia l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina – contiene anche il Programma regionale di prevenzione dei rifiuti. L’obiettivo della Regione è quello di contrastare la loro produzione attraverso un cambiamento dei comportamenti individuali e una riduzione del materiale da smaltire, prevedendo specifici parametri qualitativi e quantitativi per monitorare il raggiungimento dei traguardi previsti. La programmazione delineata con il Piano punta, poi, a garantire la sostenibilità ambientale della gestione dei rifiuti urbani e di quelli speciali che va perseguita responsabilizzando i cittadini, le istituzioni e le attività produttive. L’adeguamento dei Piani, inoltre, risulta essenziale per poter accedere ai finanziamenti nazionali e comunitari destinati al settore, senza i quali la gestione dei rifiuti risulterebbe problematica per le scarse risorse dei bilanci regionali“.

Il Piano della Regione Marche riporta lo stato attuale della gestione dei rifiuti, l’evoluzione prevista e le proposte operative per i prossimi anni. I dati evidenziano una crescita della produzione dei rifiuti urbani dal 2001 al 2008; dal 2009 si registra, invece, un’inversione di tendenza. Nel 2013 sono state prodotte 793mila tonnellate di rifiuti, con un calo dello 0,2% sul 2012. Quella pro capite segnala una contrazione del 5% tra il 2001 e il 2013, con valori migliori rispetto a quelli medi del Centro Italia, grazie all’incremento della frazione recuperata.

Sempre nel 2013 la raccolta differenziata ha superato il 60%. Per prevenire la produzione dei rifiuti urbani viene indicata la necessità di rafforzare la raccolta differenziata “porta a porta”, la promozione del compostaggio domestico, dell’acqua “alla spina” da rubinetto (in modo da ridurre lo smaltimento delle bottiglie di plastica), delle opportunità legate al riutilizzo dei materiali. Il Piano stima una diminuzione del 10,3% dei rifiuti urbani pro-capite al 2020 a seguito della riorganizzazione di servizi di raccolta e come effetto delle azioni di prevenzione attuate. Sempre al 2020, quella complessiva annua dovrebbe diminuire del 6,2% sul 2012. Nello stesso periodo (2012-2020) si valuta un incremento di circa 16 punti percentuali della raccolta differenziata (si attesterebbe al 72,3%).

Tra i vari scenari proposti per la gestione dello smaltimento dei rifiuti, il Piano suggerisce un orientamento che privilegia la valorizzazione del rifiuto indifferenziato ai fini della diminuzione dell’uso delle discariche. Il piano esclude il ricorso agli inceneritori e garantisce una importante volumetria residua delle discariche già esistenti, non prevedendo la realizzazione di nuovi siti. Altro elemento importante, dal punto di vista della gestione integrata dei rifiuti, è la previsione di un superamento progressivo dell’obbligo di bacinizzazione dei rifiuti urbani, attraverso la  stipula di accordi tra Ambiti territoriali ottimali, al fine di assicurare una gestione più efficiente ed economica degli impianti esistenti.

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