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Terremoto, “allevatori e agricoltori hanno bisogno ora di rifugi e container”

La deputata Brignone al ministro Martina: "aziende agricole e allevamenti in ginocchio, non possono aspettare la burocrazia"

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Allevamenti nelle zone colpite dal terremoto del 30 ottobre nelle Marche. Foto tratta dal sito Vita.it

L’ultimo evento sismico del 30 ottobre scorso ha ulteriormente aggravato la già compromessa situazione delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto coinvolgendo anche il patrimonio di circa tremila aziende agricole, agroalimentari e centomila animali da reddito tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

I danni strutturali ai fabbricati, agli impianti, ma anche la difficoltà a garantire l’alimentazione e l’acqua agli animali che devono essere nutriti tutti i giorni, hanno costretto gli allevatori a restare nei luoghi terremotati per non abbandonare gli animali e la propria unica fonte di reddito, poiché il 90% delle aziende è a conduzione familiare. L’agricoltura in questi territori contribuisce in modo rilevante all’occupazione e all’economia e rappresenta un patrimonio culturale ed enogastronomico da tutelare.

Ho raccolto il grido diallarme di alcuni allevatori e agricoltori incontrati in questo fine settimana – dichiara in una nota Beatrice Brignone, deputata di Possibile – costretti a mungere capre e mucche all’addiaccio. Senza un riparo sicuro per loro e per il bestiame, le attività rischiano di chiudere definitivamente. Non è tollerabile attendere le disposizioni dei nuovi interventi in favore delle popolazioni colpite dal terremoto messe a punto dal Governo il 3 ottobre scorso. Occorre immediatamente dotare di container o moduli abitativi gli agricoltori e assicurare ricoveri sicuri per il bestiame con stalle e fienili distrutti o inagibili. Gli animali non possono aspettare la burocrazia, hanno necessità nell’immediato di poter trovare un riparo adeguato alle condizioni climatiche molto rigide delle zone colpite dal sisma. Ho quindi chiesto al Ministro Martina con un’interrogazione depositata questa mattina (7 novembre, Ndr), quali iniziative intende adottare per dare la possibilità agli allevatori di stare con propri animali. Le aziende agricole versano in gravi condizioni e se non si creano le condizioni per garantire vivibilità, sicurezza, operatività, accudimento del bestiame e continuità del lavoro, perderemo un patrimonio enogastronomico conosciuto in tutto il mondo“.

 

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