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Altra scossa nell’ascolano, gli ingegneri delle Marche: “nostre proposte inascoltate”

Magnitudo 3.9 il 31 agosto, intanto l'Ordine regionale evidenzia la mancata attenzione su prevenzione e riduzione rischio sismico

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Terremoto ad Arquata del Tronto

Mentre la terra continua a tremare, con una nuova scossa di magnitudo 3.9 registrata alle 15.23 di mercoledì 31 agosto nell’ascolano, poco distante da Arquata del Tronto, sul drammatico terremoto del 24 agosto interviene, con una dettagliata presa di posizione, l’Ordine degli Ingegneri delle Marche.


In un comunicato, del quale pubblichiamo un sunto, l’Ordine fa sapere quanto segue:

“Il Presidente della Federazione marchigiana Pasquale Ubaldi, impegnato sul campo in prima persona, ha dichiarato che: “Parallelamente all’attività specifica dei Tecnici AEDES, la Federazione ha subito preso contatto con il Dipartimento della Protezione Civile regionale e ANCI Marche per dare supporto ai Sindaci dei territori colpiti per fare sopralluoghi speditivi nelle aree periferiche del cratere, dove tante sono le richieste, cercando di agevolare il più veloce rientro alla normalità almeno in queste aree.Una manifestazione di disponibilità è già stata inviata al Presidente della Giunta regionale Luca Ceriscioli, al Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni italiani ANCI Marche Maurizio Mangialardi nonché al Direttore del DPC regionale Cesare Spuri”.

“Il Presidente Ubaldi denuncia con forza che: “nel corso degli anni, a partire dagli eventi disastrosi come L’Aquila e l’Emilia Romagna, i concetti che faticosamente i tecnici hanno cercato di far passare, scontrandosi con una politica troppo spesso distratta, sono stati “prevenzione”, “cultura della sicurezza”, “resilienza della società”, “pianificazione degli interventi”, “vulnerabilità dei sistemi urbani”. La realtà è che le tante proposte fatte negli anni dagli Ingegneri, in materia di prevenzione sono rimaste lettera morta nei cassetti. In occasione di ogni terremoto si torna a parlare di libretto del fabbricato, certo molto utile, ma ancora prima occorre introdurre l’ACS Attestato di Certificazione Sismica, unacertificazione analoga a quella energetica, che però dia indicazioni sullo stato di salute degli edifici. Su questo già da anni è stata inviata alla Regione una proposta di legge, purtroppo mai giunta alla discussione in Consiglio regionale.  È stata, invece, ottenuta l’introduzione nella proposta di legge urbanistica e nella legge edilizia della Regione Marche, di un apposito articolo per considerare la vulnerabilità sismica già a livello di centro urbano e già nella fase di pianificazione degli interventi. Al tavolo regionale si è altresì lavorato per la diffusione, nel territorio, di strumenti essenziali per la prevenzione sismica come la microzonazione e l’analisi della condizione limite per l’emergenza. In tre anni è stato possibile dotare moltissimi Comuni di questi strumenti in collaborazione con il DPC e ANCI. Allo stato attuale, nonostante la Regione sia stata sollecitata durante un incontro apposito, i finanziamenti per questi studi risultano ancora inspiegabilmente bloccati”.

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