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Trasporto pubblico e agevolazioni per disabili, preoccupazione nelle Marche

L' Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: "temiamo che dal 1° settembre sia più difficile accedere a tariffe inferiori"

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La Consulta regionale delle Associazioni Disabili riunitasi presso la sede della Regione Marche a Palazzo Raffaello in Ancona teme che dal primo di settembre pochi o addirittura nessuno degli assistiti delle associazioni facenti parte dello stesso organismo, riescano ad accedere alle agevolazioni tariffarie riconosciute fino ad oggi sul trasporto pubblico locale.

Se la Regione procederà, come sembra voler fare, con l’agganciare le agevolazioni al solo stato reddituale piuttosto che allo stato di salute, numerose persone appartenenti alle fasce più deboli della comunità potrebbero ritrovarsi tagliati o addirittura azzerati gli sconti su abbonamenti e su biglietti. Ciò a maggior ragione se non prevederà alcun finanziamento, come lascia intravedere la delibera che la Regione ha appena approvato sulle agevolazioni del trasporto pubblico locale. Non lo troviamo giusto e nemmeno opportuno.

L’intenzione della Regione di risparmiare sulla spesa sostenuta per le agevolazioni, sempre secondo la Consulta, sembra inopportuna e anche inefficace. Inserire i limiti di reddito su base Isee alle tariffe previste per le categorie A2 e B (invalidi civili, di guerra, di servizio, del lavoro, ciechi e sordomuti), non porterebbe infatti grossi risparmi, visto anche l’esiguo numero di detti fruitori. La spesa che la Regione sostiene per queste categorie è assai ridotta rispetto alla quota generale e di altre categorie di cittadini o di extracomunitari che godono delle tariffe agevolate.

Di contro, invece, il provvedimento sarà pesante per chi lo subisce, molto pesante, molti disabili, soprattutto sensoriali rischiano di perdere l’unico mezzo di trasporto che possono utilizzare, rischiano di non avere più vita sociale né di potersi recare a lavoro. Per questo abbiamo proposto di affrontare la necessità di alleggerire la spesa introducendo azioni mirate, operando intanto con controlli sui mezzi, andando a reprimere l’utilizzo improprio di singoli biglietti o di blocchetti che alcuni aventi diritto acquistano per cederli a famigliari, parenti o amici.

Si suggerisce inoltre di razionalizzare le categorie a cui tali agevolazioni vengono riconosciute, altrimenti il costo sociale del provvedimento andrà a colpire ingiustamente disabili e disoccupati. In conclusione chiediamo di non applicare alcun limite di reddito alle categorie A2 e B e di attivare il sistema di controllo proposto. Per ora la copertura di spesa da oltre 2 milioni e mezzo che la Regione ha in bilancio per garantire le agevolazioni indicativamente basterà fino al 31 agosto: da settembre, il vuoto.

 

Da Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

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