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Sicurezza nelle stazioni ferroviarie, interrogazione all’assessore regionale

Il Pd Marche interviene col consigliere Urbinati dopo un episodio verificatosi a San Benedetto del Tronto

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Fabio Urbinati

Dopo l’episodio dello scorso 3 maggio, che ha visto un passeggero colto da malore cadere sui binari della stazione di San Benedetto, mentre attendeva un treno sul marciapiede, il Vice Precedente del Gruppo PD in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, punta i fari sull’organizzazione del sistema di risposta alle emergenze nelle stazioni ferroviarie.

E lo fa con un’interrogazione all’Assessore regionale ai Trasporti.

Obiettivo dell’atto, come spiega lo stesso Urbinati, “è sapere quale sia il sistema di sorveglianza e sicurezza, quello di allertamento dei treni in arrivo e degli operatori del soccorso sanitario, gli strumenti di comunicazione e la segnaletica per i cittadini previsti e garantiti da Trenitalia e RFI nelle stazioni ferroviarie in caso di situazioni di emergenza dentro gli stessi scali. In questo modo – sottolinea Urbinati –, avendo un quadro dello stato dell’arte dell’impianto di sicurezza nelle stazioni ferroviarie, la Regione potrà valutare se sia necessario approfondire tali problematiche insieme alle altre istituzioni coinvolte a vario titolo nell’erogazione dei servizi pubblici nel contesto del trasporto ferroviario (Trenitalia, RFI, Polizia), per poter definire organicamente le modalità si intervento in caso di emergenza.
Inoltre – prosegue il consigliere regionale –, come illustra la mia interrogazione, mi chiedo se non sia opportuno valutare la possibilità di allestire dei presidi di emergenza sanitaria in alcune stazioni ferroviarie, tenendo conto dei tempi di raggiungibilità degli ospedali e degli eventuali aumenti stagionali del flusso di passeggeri, come accade durante l’estate. Ad esempio, nel recente episodio verificatosi a San Benedetto, l’intervento dell’ambulanza non è stato tempestivo per via del mercato cittadino che ha rallentato il percorso del mezzo di soccorso.
Quello che auspico – conclude Urbinati – è il raggiungimento di una risposta condivisa e quanto più sinergica alla questione sicurezza, in nome della salvaguardia collettiva”.

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