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Maltempo del 23 marzo, la Regione chiede lo stato di emergenza 

Ceriscioli: "Le maggiori criticità si sono verificate nella porzione centrale e meridionale del territorio"

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La situazione del fiume Misa a Senigallia durante il maltempo del 23 marzo 2016

La Regione Marche ha chiesto al Governo e al dipartimento nazionale della Protezione civile lo “stato di emergenza” per i danni causati dal maltempo che ha colpito le Marche lo scorso 23 marzo. Il presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli, ha inviato la richiesta al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi e al capo dipartimento Fabrizio Curcio.

L’esigenza è motivata dalle criticità territoriali in corso e dagli effetti franosi che si potranno manifestare, nei prossimi giorni, a seguito della abbondanti piogge cadute soprattutto nella zona centrale e meridionale delle Marche. La Regione trasmetterà, appena disponibile, anche il “rapporto di evento” e la documentazione conclusiva a supporto della richiesta.

Questa la lettera trasmessa a Roma: “Fin dalla prime ore del  23 marzo scorso il territorio marchigiano è stato interessato da una  straordinaria ondata di maltempo che ha provocato diffuse esondazioni di corsi d’acqua, allagamenti in aree urbane ed extraurbane, frane ed interruzioni stradali, soprattutto nella porzione centro meridionale della regione. Le maggiori criticità si sono verificate nella porzione centrale e meridionale del territorio che hanno determinato la necessità dell’ apertura della Sale Operative Integrate delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e di diversi Centri Operativi Comunali.

Tutto il reticolo idrografico delle province interessate dall’evento ha fatto registrare un notevole innalzamento dei livelli ed in alcuni casi si è dovuto ricorrere alla chiusura degli attraversamenti e dei ponti ad evitare pericoli per la pubblica e privata incolumità. L’evolversi della situazione è stata oggetto di costanti informative tra la  Sala Operativa Regionale e Sala Italia, basate sulle comunicazioni inoltrate dai soggetti operanti sul territorio e sulle risultanze di  sopralluoghi appositamente effettuati nei luoghi ove venivano segnalate le maggiori criticità, situazione ulteriormente aggiornata nel corso della mattinata in video conferenza con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con le  Direzioni Nazionale e Regionale dei Vigili del Fuoco. Tenendo conto delle criticità  territoriali in atto e del fatto che alcuni effetti, come fenomeni di frana, si manifesteranno ancora nei prossimi giorni, lo scenario è sicuramente quello di una situazione  fronteggiabile solo con mezzi e poteri straordinari e pertanto chiedo la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell’art. 5 della Legge 225 del 1992”.

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