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Lodolini sulla sicurezza nelle Marche dopo gli attentati di Bruxelles

“Non cambiamo strategia: guardia alta e prevenzione”

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L'aeroporto di Zaveltem, sede di uno degli attentati avvenuti a Bruxelles, in Belgio, martedì 22 marzo 2016

Non cambia la strategia dopo i drammatici fatti di Bruxelles. Guardia altissima quindi, pur con la consapevolezza che il sistema messo in campo è di prim’ordine. Resta il forte presidio del territorio, ma senza militarizzazione, e un lavoro di Intelligence sulla prevenzione”. Sono le parole dell’On. Emanuele Lodolini che interviene, all’indomani della tragedia del Belgio e alla vigilia delle festività pasquali.

La vicenda di Bruxelles conferma la necessità di non abbassare la guardia e di tenere in massima allerta il sistema di sicurezza. È evidente che aver costruito un attacco in un aeroporto o alla Metro, così come in uno stadio, contribuisce a far crescere il livello della minaccia, colpendo dei nodi fondamentali della vita quotidiana delle persone”, afferma Lodolini per il quale “bisogna contrastare il terrorismo con tutti i mezzi ma senza avere paura, senza abbandonarsi all’allarmismo che è quello che vogliono i terroristi“.

Lodolini, poi, concentra la sua attenzione su Ancona e le Marche che “ad oggi han ben dimostrato di avere gli anticorpi, grazie alle forze dell’ordine che ben collaborano ogni giorno per garantire una più intensa attività di controllo e alla magistratura. Tutti professionalmente preparati e di primo ordine”

Il Governo sta investendo molto sul lavoro di presidio, discreto e senza turbare cittadini e pellegrini che scelgono appunto anche i luoghi santi delle Marche come meta, e sulla prevenzione“. Lodolini fa riferimento ad alcuni provvedimenti che sono stati adottati e che tendono a togliere di mezzo alcuni pericoli. “L’Italia – dice – non può chiamarsi fuori da rischi di questo tipo, è dentro insieme ai Paesi più esposti. In Italia – afferma Lodolini – il sistema di sicurezza funziona. E funziona ad Ancona e nelle Marche. Abbiamo visto una capitale come Bruxelles ferita pesantemente, il cuore di quella città è stato devastato, noi possiamo fino ad oggi dire che i nostri servizi hanno funzionato“.

L’Italia – continua Lodolini – si è dotata di una normativa antiterrorismo avanzata, tra le più avanzate a livello europeo, che prevede l’incriminazione anche di condotte che non sono strettamente definibili in senso terroristico, anche semplicemente di supporto, o fiancheggiamento o di sostegno finanziario al terrorismo”. L’Italia, conclude , “si è dotata di una struttura di coordinamento a livello nazionale, che è la procura nazionale antiterrorismo; questo non ci può rendere tranquilli perché dobbiamo continuare a lavorare, ma ci fa dire che non abbiamo sottovalutato il pericolo né i rischi. A livello europeo è tempo di lavorare a una Procura europea antiterrorismo e all’effettiva armonizzazione delle norme penali. Norme che siano in grado di colpire tutti i tipi di viaggi, tutte le forme di finanziamento, il traffico di armi e l’utilizzo della rete come strumento di odio e di proselitismo“.

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