Concessioni Demaniali, Lodolini: “Governo istituisca subito tavolo di confronto”
"Bisogna dare una risposta alle oltre 30mila piccole imprese, spesso familiari, che occupano 300mila dipendenti"
Il deputato anconetano Emanuele Lodolini chiede al governo un’accelerazione per la norma sul demanio marittimo: “l’intero settore – spiega – aspetta una normativa definitiva che, nel rispetto della valenza dei vincoli comunitari sappia valorizzare le peculiarità italiane. Non possiamo attendere con inerzia il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, decisione che avrà rilevanza per il settore e per la capacità attrattiva dell’Italia”.
Lodolini chiede che il Governo istituisca con urgenza un tavolo che coinvolga i diversi livelli istituzionali (Conferenza delle Regioni ed Anci) e le associazioni di categoria interessate per giungere in tempi rapidissimi alla presentazione di un proposta di legge di riordino della materia.
“Con la Legge di Stabilità abbiamo salvaguardato le imprese balneari interessate dal 2007 dagli aumenti dei canoni pertinenziali dopo le revisioni dei valori Omi. La norma ha sancito la sospensione fino al 30 settembre 2016 dei procedimenti amministrativi pendenti, alla data del 15 novembre 2015, per oltre 200 imprese balneari “pertinenziali”. Il 30 settembre 2016 è dunque l’ultima data utile per non veder vanificata la sterilizzazione dei contenziosi amministrativi“.
Per Lodolini la proposta di legge deve riconoscere gli investimenti fatti dagli imprenditori e la durata delle nuove concessioni dovrà essere lunga tra i 10 e i 30 anni perché i balneari possano rientrare degli investimenti fatti. Dovranno, inoltre, essere definiti canoni demaniali secondo criteri che tengano conto della valenza turistica, dei luoghi e della tipologia delle strutture presenti, prevedendo la distinzione dei canoni demaniali per impedire disparità di trattamenti, eliminando la valutazione dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare.
E ancora: “Dovrà chiarire la definizione di ‘difficile e facile rimozione’ per evitare pareri discordanti della Magistratura e prevedere che i bandi degli enti locali ad “evidenza pubblica” siano effettuati solo in presenza della pianificazione urbanistica territoriale dei Comuni interessati. Sarà coinvolta l’Autorità nazionale anticorruzione per contrastare pericoli di infiltrazioni nelle gare, che dovranno valorizzare le professionalità acquisite e documentate. Infine, a tutela della libera concorrenza ed evitare “monopoli legalizzati”, andrà stabilito il numero massimo di concessioni di cui un soggetto economico, direttamente o indirettamente, possa essere titolare in una stessa località”.
“Bisogna dare una risposta alle oltre 30mila piccole imprese, spesso familiari, che occupano 300mila dipendenti e che fanno del turismo balneare il primo segmento nel settore turistico (10% del Pil e 2,5 milioni di occupati)“
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