Casi di Listeriosi umana: indagini in corso sui due decessi avvenuti nelle Marche
Registrati nell'agosto 2015 in provincia di Ancona e Macerata: sembra però non siano collegati con l'alimento contaminato
L’Agenzia Regionale Sanitaria, i Dipartimenti di Prevenzione dell’Asur e gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Umbria-Marche e Abruzzo-Molise stanno ricercando le cause dei casi di Listeriosi umana che sono stati registrati – nelle province di Pesaro e Urbino, Ancona e Macerata – dai sistemi di sorveglianza delle malattie infettive, a partire da maggio 2015.
L’indagine viene condotta in collaborazione l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute. Materiale informativo è in distribuzione alle Direzioni Mediche ospedaliere, ai Medici di famiglia, ai Dipartimenti di Prevenzione e ai Distretti sanitari delle Marche per garantire una corretta informazione alle persone a maggior rischio di sviluppare la malattia.
Ulteriori informazioni saranno pubblicate nel sito www.veterinariaalimenti.marche.it.
Le indagini hanno permesso di evidenziare che l’aumento dei casi è stato causato da uno specifico ceppo di Listeria isolato, sino a oggi, in 13 pazienti, che hanno un’età media di 72 anni, 12 dei quali erano affetti da patologie o condizioni debilitanti o erano in terapia con farmaci che riducono la risposta immunitaria. Tra questi pazienti già debilitati si sono registrati, nei mesi scorsi (agosto 2015, in provincia di Macerata e Ancona), due decessi. Decessi che non sono però direttamente collegati al consumo dell’alimento contaminato, il quale è stato identificato dalle autorità sanitarie soltanto nel gennaio 2016.
Le indagini epidemiologiche e microbiologiche sin qui effettuate hanno indicato, per uno dei casi umani, come verosimile fonte dell’infezione, un alimento a base di carne, denominato “coppa di testa”, la cui produzione e distribuzione è stata subito bloccata in via precauzionale.
Scheda informativa
La Listeria è un batterio molto diffuso nell’ambiente, tollerato negli alimenti entro i limiti previsti dalle norme europee, e la ricerca dell’alimento contaminato causa della malattia può essere complessa perché il tempo di insorgenza dei sintomi, nelle forme diffuse, può arrivare a 70 – 90 giorni dall’assunzione del cibo contaminato. La maggior parte dei soggetti adulti in buona salute, dopo il consumo di alimenti contaminati da Listeria, non presenta comunque alcun sintomo, oppure può manifestare sintomi simil influenzali o gastroenteriti. Il rischio di sviluppare una malattia grave (in particolare sepsi e meningiti) è più elevato solo per anziani e per persone affette da altre patologie che determinano la diminuzione delle difese immunitarie, o per uso di farmaci immunosoppressori. Nella donna in gravidanza l’infezione può causare aborto o sepsi neonatale.
Leggi la nota “Sicurezza alimentare, casi di listeriosi umana nelle Regioni Marche e Umbria” pubblicata sul sito del Ministero della Salute
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