Unioni civili, l’appello del Forum delle famiglie ai parlamentari marchigiani
L'ente che raggruppa 48 tra associazioni locali e nazionali si è espresso sul tema tramite il suo presidente, Paolo Perticaroli
Un voto che sia “secondo coscienza” e che “non sia indotto da alcun interesse partitico e/o ideologico”. E’ quanto chiede Paolo Perticaroli, presidente del Forum delle associazioni familiari Marche, in una lettera inviata oggi ai senatori e deputati eletti della regione Marche in merito al ddl Cirinnà sulle unioni civili, che sarà discusso in Senato il prossimo 2 febbraio.
Nella lettera Perticaroli si augura che nel voto “non prevalgano altre motivazioni o l’affermazione dei diritti individuali, ma venga in rilievo il buon senso e il bene comune: cioè l’amore concreto per questo nostro Paese”. Il presidente ammette di essere “consapevole che nel Paese ci sono nuovi modi e stili di vita che richiedono leggi che regolamentino le nuove forme di convivenza, anche tra persone dello stesso sesso. Tuttavia l’attuale proposta di legge, così come viene formulata non è condivisibile e dovrebbe essere senz’altro migliorata. In particolare la stessa definizione di unioni civili evoca, di fatto, l’equiparazione con il matrimonio e la conseguente discutibile ipotesi della stephchild adoption”.
Perticaroli ricorda anche, ai parlamentari marchigiani, che lo scorso 11 luglio come Forum delle associazioni familiari Marche, “vi abbiamo invitato a un incontro in merito al ddl Cirinnà e alcuni di Voi erano presenti all’evento” e si augurarono che “su questi temi etici non debba prevalere la disciplina di partito ma la libertà di coscienza”. “Informo doverosamente – aggiunge Perticaroli – che molte famiglie marchigiane parteciperanno alla manifestazione, il Family Day, che si svolgerà a Roma il 30 gennaio prossimo e lo faranno perché sono seriamente preoccupate per quanto potrà accadere nel nostro Paese approvando questa legge”. Il Forum marchigiano è composto da 23 associazioni nazionali presenti nelle Marche e da oltre 25 associazioni locali e rappresenta dunque una realtà di migliaia di famiglie.
Questo il testo integrale della lettera:
Carissimi Senatori e Deputati,
mi permetto di rivolgermi a Voi in modo familiare, considerando che chi vi scrive rappresenta diverse associazioni familiari della Regione Marche e in famiglia, si sa, tutto è più semplice, più spontaneo, vero e informale.
Lo scorso 11 luglio come Forum delle Associazioni Familiari Marche, vi abbiamo invitato a un incontro in merito al ddl Cirinnà (unioni civili) e alcuni di Voi erano presenti all’evento. E’ stato un primo tentativo di dialogo.
Questa lettera serve proprio a continuare quel dialogo iniziato. Sono a conoscenza che alcuni di voi sono contrari al ddl Cirinnà ed hanno presentato anche delle proposte in merito.
Sono consapevole che nel Paese ci sono nuovi modi e stili di vita che richiedono leggi che regolamentino le nuove forme di convivenza, anche tra persone dello stesso sesso. Tuttavia l’attuale proposta di legge, così come viene formulata non è condivisibile e dovrebbe essere senz’altro migliorata. In particolare la stessa definizione di unioni civili evoca, di fatto, l’equiparazione con il matrimonio e la conseguente discutibile ipotesi della stephchild adoption.
Ritengo che occorra una profonda revisione di tutto il testo, per evitare rimandi all’istituto del matrimonio e che, se da una parte è necessario riconoscere i diritti civili individuali delle persone dello stesso sesso, dall’altra bisogna farlo senza intaccare i diritti della famiglia.
Per quanto riguarda le adozioni poi, dobbiamo proteggere veramente i più deboli: i bambini cioè, che hanno bisogno di un papà e di una mamma per crescere, secondo i dettami anche della più moderna psicopedagogia.
Faccio mie le parole del presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, Gianluigi De Palo: “Non si spacca il paese per una legge come questa”; “questo ddl non piace a nessuno delle nostre associazioni (nelle Marche sono 23 le associazioni che aderiscono al Forum) e a milioni di famiglie italiane. Inoltre questo decreto è veramente scritto male; apre chiaramente alla pratica dell’utero in affitto; smentisce la Costituzione italiana riguardo il matrimonio e non tutela mai la parte più debole”.
Informo doverosamente che molte famiglie marchigiane parteciperanno alla manifestazione, il Family Day, che si svolgerà a Roma il 30 gennaio prossimo e lo faranno perché sono seriamente preoccupate per quanto potrà accadere nel nostro Paese approvando questa legge.
Ora, mi rivolgo a Voi. A Voi che abbiamo eletto e che conosciamo personalmente. I vostri nomi e i vostri volti sono noti nelle nostre famiglie.
Vi chiedo, a nome delle associazioni familiari che rappresento, in qualità di cittadini attivi, che il vostro voto su questo ddl sia dato secondo coscienza e non sia indotto da alcun interesse partitico e/o ideologico; affinché non prevalgano altre motivazioni o l’affermazione dei diritti individuali, ma venga in rilievo il buon senso e il bene comune: cioè l’amore concreto per questo nostro Paese.
Spero che, insieme con tutti i nostri associati, come affermato dai parlamentari presenti al dibattito, veramente “su questi temi etici non debba prevalere la disciplina di partito ma la libertà di coscienza”.
A nome di tutte le 23 associazioni nazionali presenti nelle Marche e delle oltre 25 associazioni locali, che sono realmente migliaia di famiglie, vi invio i più cordiali saluti, chiedendo la Luce sul vostro lavoro, per il bene del nostro Paese.
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