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Tecno-dipendenze, nelle Marche aumentano i casi di abuso di internet e della rete

Registrato dall'Ordine Psicologi Marche un incremento del quasi 30% negli ultimi due anni

Giuseppe Lavenia, vicepresidente dell’Ordine

Circa il 10% dei marchigiani abusa dell’utilizzo di internet e della rete, cioè passano oltre nove ore al pc, tablet o cellulare. E circa l’1% degli utilizzatori delle nuove tecnologie ne sono totalmente dipendenti. La fascia d’età più colpita risulta essere quella che va dai 18 ai 25 anni.

E’ questo il quadro emerso durante il convegno “Le dipendenze tecnologiche” organizzato nei giorni scorsi ad Ancona dall’Ordine degli Psicologi delle Marche, in cui sono state affrontate e approfondite le tematiche di internet addiction e cyberbullismo.

“Dalle ricerche condotte in ambito nazionale – spiega Giuseppe Lavenia, vicepresidente dell’Ordine, che dal 2002 si occupa del fenomeno delle dipendenze tecnologiche – quasi il 2% degli utilizzatori della rete è dipendente ed il 9% è abusatore. Dati che si riflettono anche nella nostra regione, dove circa 1% degli analizzati risulta avere i segnali clinici della dipendenza. Non solo: come ho potuto riscontrare nel nostro centro clinico Salus di Senigallia, che si occupa del trattamento delle dipendenze tecnologiche, negli ultimi dieci anni le richieste di aiuto da parte di persone che accusano questi problemi è aumentato in maniera costante, con un incremento del quasi 30% negli ultimi 2 anni. Le richieste d’aiuto arrivano prevalentemente dei genitori dei ragazzi che accusano queste problematiche”.

Tantissimi gli interventi sul tema durante il convegno, dove come ha ricordato Federica Guercio, consigliere dell’Ordine e coordinatrice della Commissione cultura, è stato sottolineato come le cosiddette “vecchie dipendenze” rappresentino una condizione patologica sulla quale ci si è confrontati per circa 30 anni, mentre invece quando si parla di tecnologie si introducono elementi di novità ma anche incertezza. Di amore digitale ha parlato invece Moreno Marcucci, psichiatra e docente alla Università degli Studi di Chieti, che da molti anni opera nel settore delle dipendenze come formatore, supervisore, e clinico. Presenti all’incontro anche Antonella de Minico, giornalista che si occupa di psicologia e salute, Fausto Pagnotta sociologo docente Università La Sapienza e David Martinelli che fa parte dell’equipe di medici del Policlinico Gemelli che si occupa di trattamento delle dipendenze tecnologiche.

Importantissimo anche il coinvolgimento dei servizi locali territoriali: al convegno erano infatti presenti alcuni insegnanti ed operatori dei dipartimenti delle Dipendenze Patologiche. L’obiettivo dell’Ordine degli Psicologi delle Marche è infatti quello di fare rete, creare sinergie e buone prassi per linee educative e di intervento condivise.

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